Il negazionismo di alcune testate italiane sull’emergenza climatica

06/05/2019 di Enzo Boldi

L’arrembaggio contro chi da tempo denuncia politiche che hanno provocato un surriscaldamento globale e un’emergenza climatica ogni giorno sempre più evidente, è culminato lunedì 6 maggio con due titoli di giornale che hanno fatto strabuzzare gli occhi di chiunque si sia trovati a leggerli. Libero e Il Tempo, infatti, hanno ben pensato di sostenere una tesi alquanto comica: dato che fa freddo a maggio, parlare di riscaldamento globale è una stupidaggine. Al netto di qualsiasi disquisizione tecnica, con cui anche un bambino delle scuole elementari che studia scienze da meno di un anno potrebbe smontare questa fantasiosa ricostruzione, appare evidente come da parte di alcuni media sia partita la corsa al negazionismo si quello che è un male atavico per il presente e il futuro dell’uomo.

«Il negazionismo climatico è un atto d’irresponsabilità e di egoismo nei confronti delle generazioni future – spiega Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi ed esponente di Europa Verde -. Da parte di una certa informazione, come ad esempio è accaduto oggi con il quotidiano il Tempo e Libero, si confonde la questione climatica con il meteo rinunciando ad avere un approccio scientifico ad un problema molto serio». Le due testate chiamate in causa da Bonelli hanno deciso di titolare e affrontare il problema (che per loro non è tale) dell’emergenza climatica, in questo modo.

 

L’emergenza climatica negata da Libero e Il Tempo

Oltre a non centrare il problema dal punto di vista scientifico, con il supporto di Wikipedia che in questo caso sarebbe stato sufficiente per non prodursi in questo spettacolo, quella che emerge è una questione che si scontra con la realtà dei fatti. «L’emergenza climatica – prosegue Bonelli – non è un’invenzione dei Verdi ma un’allarme lanciato dagli scienziati dell’Onu, riuniti all’interno dell’Ipcc, a cui è stato assegnato il premio Nobel, e tutti dovremmo essere uniti, dall’informazione,alla politica fino al mondo dell’impresa per contrastare il cambiamento climatico attraverso le soluzioni che gli scienziati hanno già indicato, perdere tempo o meglio non fare nulla significa rinunciare ad agire e compromettere il futuro del pianeta».

La Gran Bretagna, invece, riconosce il problema

Meno di una settimana fa, inoltre, anche la Gran Bretagna ha riconosciuto lo stato di emergenza climatica, con la Camera dei Comuni che ha approvato la mozione sul tema presentata dal leader dei labouristi Jeremy Corbyn. In Italia, invece, la questione viene continuamente messa a tacere sotto i polverosi tappeti della politica che non ha interesse nei confronti delle generazioni future, negando loro l’esistenza di un problema reale e riconosciuto a livello mondiale. E anche alcuni media, per seguire la pancia populista e complottista, decidono di fare battaglia a una 16enne – andando, tra l’altro, contro qualsiasi principio deontologico della professione giornalistica e alle Carte sulla tutela dei minori – per vendere due copie in più. Forse, neanche riuscendoci.

(foto di copertina: dalle prime pagine di Libero e Il Tempo di lunedì 6 maggio 2019)

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