Perché l’indagine del Vaticano su Emanuela Orlandi è una svolta e cosa indica l’angelo

10/04/2019 di Redazione

C’è una tomba nel cimitero teutonico in Vaticano. La statua di un angelo ha un foglio in mano in cui c’è scritto ‘riposa in pace’. Qualche tempo fa, alla famiglia di Emanuela Orlandi, arrivò una lettera anonima in cui si chiedeva di indagare «dove indica l’angelo». Si tratta di quella stessa tomba dove da anni, ogni tanto, si trovano dei fiori e dei biglietti rivolti a Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983.

Emanuela Orlandi, il Vaticano apre le indagini

A distanza di 35 anni, adesso, il Vaticano aprirà ufficialmente un’indagine sulla sedicenne scomparsa. «Una svolta storica» – dice Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che da anni sta combattendo per mantenere viva l’attenzione sulla vicenda della scomparsa della sorella. Una vicenda durata decenni, tra depistaggi, collegamenti veri o presunti con la banda della Magliana, con Renatino De Pedis, con il terrorismo internazionale di Ali Agca.

Tre papi – da Giovanni Paolo II, passando per Benedetti XVI, fino ad arrivare a Papa Francesco – due dei quali ancora in vita. Ora, il Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha aperto ufficialmente un’indagine che potrebbe portare le autorità delle mura leonine a indagare su persone informate sui fatti che la magistratura italiana non ha avuto modo di sentire. Soddisfatta Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, che afferma: «Stiamo seguendo gli sviluppi delle indagini delle Autorità vaticane auspicando in una piena collaborazione, proseguendo comunque nelle nostra attività di indagini difensive».

I dissidi tra il Vaticano e la famiglia di Emanuela Orlandi

Qualche tempo fa, era stata proprio la famiglia Orlandi – attraverso Pietro – a criticare Papa Francesco sulla vicenda della sorella: «Bergoglio ha alzato un muro di gomma. Per la Chiesa la scomparsa di Emanuela è un argomento chiuso, che deve restare chiuso». E non era stata tenera con il Vaticano nemmeno qualche mese fa, quando si parlò di un corpo ritrovato all’interno di un edificio, Villa Giorgina, sede della nunziatura apostolica in Italia, a due passi dalle residenze papali.

Ora, il Vaticano diventa attore principale della vicenda. Qualcosa si è mosso proprio a partire dalla richiesta della famiglia di riesumare una tomba nel cimitero teutonico. Ora, si vedrà se l’autorità vaticana indagherà in quella direzione o sceglierà altre strade per intervenire. Sicuramente, avrà accesso a atti o persone in maniera molto più agevolata rispetto all’autorità giudiziaria italiana.

FOTO: ANSA//SERENA CREMASCHI

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