I commenti contro il Gay Center che ha dichiarato: «Elisa Pomarelli uccisa come donna e come lesbica»

09/09/2019 di Redazione

È bastata una dichiarazione del portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, per scatenare una serie di commenti sui social network di indignazione. Parlando di Elisa Pomarelli, la 28enne assassinata da Massimo Sebastiani in provincia di Piacenza, il portavoce del Gay Center ha affermato che la ragazza è stata uccisa due volte, «come donna e come lesbica». Nello specifico, Fabrizio Marrazzo ha rilasciato questa dichiarazione su Elisa Pomarelli lesbica: «Un femminicidio premeditato e compiuto come atto punitivo per Elisa, in quanto donna lesbica. Quanto accaduto dimostra quanto siamo indietro sui diritti delle donne e delle persone lesbiche, gay e trans».

Elisa Pomarelli lesbica, gli attacchi al Gay Center

Sui social network, in seguito a questa affermazione, si è sollevato un polverone. In tanti hanno attaccato il Gay Center per quella che viene definita ‘strumentalizzazione’ di una vicenda che resta in ogni caso terribile. Diversi i commenti degli utenti agli articoli che riportano la dichiarazione del Gay Center. «Uccisa una terza volta pure da coloro che usano il suo orientamento sessuale come bandiera – si legge in un commento su Facebook all’articolo dell’Huffington Post che per primo ha riportato le dichiarazioni del portavoce del Gay Center -, era una ragazza con una vita davanti che è stata barbaramente uccisa perché ha detto no e questo era un suo diritto sacrosanto, lesbica o etero». Ma i commenti non si limitano ad analizzare la situazione: in diversi casi attaccano il Gay Center in maniera diretta, a prescindere dalla vicenda che ha raccontato. «Come fate ad intestarvi battaglie che non hanno niente a che fare con l’orientamento sessuale? – si legge in un altro commento – Come si fa a speculare cosí? Vergognatevi, avvoltoi incommentabili! Siete una lobby e come tale fate solo i VOSTRI interessi. Se fosse stata etero, la condanna era da esternare con meno indignazione? Vergogna!».

Elisa Pomarelli, le tifoserie in una vicenda che andrebbe affrontata con misurazione

Come ogni caso di cronaca, anche quello relativo alla morte di Elisa Pomarelli andrebbe affrontato con misura e con delicatezza. Molto spesso, invece, si perde il senso della realtà, condizionati dalla facilità di esprimere pubblicamente la propria opinione attraverso il social network. La dichiarazione del Gay Center rappresenta la presa di posizione di un’istituzione nel mondo LGBT. Non è necessario accanirvisi contro, andando a toccare aspetti che con la vicenda non hanno nulla a che fare (additare la comunità LGBT come una lobby o accusarli di egoismo nei confronti dei propri interessi).

Allo stesso modo, occorre analizzare il fatto di cronaca per quello che è: un inaccettabile femminicidio, dovuto a un’ossessione. Non può esistere una giustificazione per chi commette un delitto, esistono invece gli strumenti – tutti interni al nostro sistema giudiziario – per punirlo in maniera commisurata alla sua entità. Non esistono tifoserie, quando si tratta di casi di omicidi. Sarebbe bene ricordarlo, soprattutto quando i tribunali si sono trasferiti sulle pagine dei social network.

FOTO: ANSA/Giampietro Bisaglia

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