In Texas, un imputato ha subito un elettro shock per non aver risposto ad alcune domande

Il racconto di quanto accaduto nel 2014, nel corso di un processo in Texas, ha sorpreso anche i giudici. Nello Stato, nei tribunali, si è soliti utilizzare delle cinture per elettro-shock quando l’imputato mostra segni di irrequietezza o vuole abbandonare l’aula. Già qui, ci sarebbe molto da dire. Tuttavia, in un caso in particolare – riportato dal Washington Post -, questa misura sarebbe stata utilizzata anche per sollecitare un imputato a rispondere ad alcune domande del giudice.

ELETTRO SHOCK IMPUTATO, LA VICENDA IN TEXAS

Una vera e propria barbarie, insomma. L’imputato, secondo il racconto dei suoi avvocati, sarebbe rimasto colpito da questa esperienza a tal punto da rifiutarsi di mettere nuovamente piede in aula. L’uomo, Terry Lee Morris, è stato poi condannato per aver cercato di spingere ad avere rapporti sessuali una ragazzina di 15 anni. Il giudice che era incaricato a prendere in esame il caso avrebbe utilizzato l’elettro-shock per tre volte, mandando in circolo – nel corpo dell’imputato – migliaia di volt di elettricità.

L’ottava corte d’appello di El Paso, ora, prenderà nuovamente in considerazione le richieste di Terry Lee Morris perché avrebbe ravvisato una violazione dei diritti costituzionali dell’uomo. La giudice Yvonne T. Rodriguez, infatti, ha affermato che «una cintura stordente è un dispositivo destinato a garantire la sicurezza fisica; non è un collare condizionante atto a punire un imputato finché non obbedisce al capriccio di un giudice».

ELETTRO SHOCK IMPUTATO, USATO PER NEGARGLI DIRITTO ALLA DIFESA

Insomma, la pretesa del giudice che stava esaminando il caso di Terry Lee Morris sarebbe stata la stessa di un addestratore per cani, che utilizza un collare con scariche elettriche quando l’animale non si comporta come dovrebbe. Una chiara violazione dell’integrità umana, ingiustificabile e crudele. Stupisce come in una nazione come gli Stati Uniti possa essere stata applicata tranquillamente.

Ancora più brutale il motivo per cui la cintura con l’elettro-shock sarebbe stata utilizzata: l’imputato, infatti, stava cercando semplicemente di difendersi provando a ricusare il giudice che lo stava esaminando. Il suo diritto di difesa, tuttavia, sarebbe stato messo a tacere con più scosse elettriche.

(Photo: Berliner Verlag/S.Steinach)

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