Le critiche e le minacce a Elena Stancanelli perché si è concentrata sul modo di esprimersi di Simone

05/04/2019 di Redazione

«Per carità, il pischello di Torre Maura, che gli vuoi dire, coraggioso… ma che uno a quell’età non sappia parlare in italiano non vi fa impressione?». Il tweet della discordia sul caso di Simone, il 15enne di Torre Maura che ha difeso i rom contro i manifestanti di Casapound nel corso delle proteste che hanno caratterizzato la periferia romana del Municipio VI nei giorni scorsi, è stato firmato da Elena Stancanelli, una scrittrice da sempre impegnata nella difesa dei diritti civili.

Elena Stancanelli ha espresso il suo punto di vista sul caso di Simone

Il fatto di essersi concentrata sul lessico del ragazzino di Torre Maura non è stato perdonato da un certo suo pubblico che, su Twitter, l’ha attaccata e – in alcuni casi – anche minacciata. Comunque la si pensi, si tratta dell’ennesima conferma dell’innalzamento dei toni di un dibattito attraverso i social network. Elena Stancanelli aveva semplicemente ribadito ciò che, da sempre, cerca di fare con la sua associazione Piccoli Maestri: sensibilizzare le nuove generazioni sull’uso corretto della lingua, sia quella d’uso, sia quella letteraria.

L’attacco dei social network a Elena Stancanelli

La scrittrice ha provato a giustificare ulteriormente la propria affermazione, anche di fronte a chi l’aveva additata come il simbolo del distacco del mondo intellettuale dalle periferie: «Ma quale piedistallo – aveva detto la Stancanelli -, ma quale spocchia, cosa c’entro io? Non lo capite che quel ragazzo verrà schiacciato dal mondo se non trova parole vere, comprensibili fuori dal suo quartiere? La spocchia è di chi crede che l’ignoranza sia fica, potente, gagliarda».

Ora, l’analisi probabilmente sta sfuggendo di mano sia a chi sta attaccando Elena Stancanelli per il pensiero espresso, sia a chi la sta difendendo. Il caso di Simone poteva essere analizzato sotto tanti punti di vista. In questo preciso contesto storico, però, concentrarsi sulle parole che hanno veicolato il messaggio prima ancora che sul messaggio stesso può essere fuorviante. Su questo punto, la scrittrice ha forse prestato il fianco a chi l’ha accusata di non avere la percezione di quanto avvenuto in quel pomeriggio a Torre Maura.

Tuttavia, l’attacco perpetuo subito su Twitter denota anche che i pochi caratteri messi insieme sul social network dei cinguettii devono essere contestualizzati: nella storia del personaggio che li scrive, nell’insieme organico delle sue idee, nelle vicende personali affrontate in passato.

(Credit Image: © Matteo Nardone/Pacific Press via ZUMA Wire)

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