Gli effetti della dad secondo i risultati delle prove Invalsi

I risultati delle prove Invalsi di quest'anno quantificano, in parte, gli effetti della dad sugli studenti

14/07/2021 di Ilaria Roncone

Si è sempre parlato degli effetti dad per gli studenti, che ormai da più di un anno non possono frequentare in presenza o lo fanno a fasi alterne. Dal rapporto Invalsi emergono una serie di dati che aiutano a quantificare meglio i danni subiti dagli studenti per la Didattica a distanza e per tutto il sistema che si è venuto a creare: 1 studente su 2 termina la scuola impreparato con il 39% degli studenti delle medie che non ha raggiunto risultati adeguati in italiano e il 45% in matematica. Alle superiori il dato si attesta al 44% per l’italiano e al 51% per la matematica.

La dad è stato il solo modo, fino all’arrivo dei vaccini, per contrastare la diffusione del coronavirus negli ambienti scolastici e – di conseguenza – nelle case degli italiani che hanno figli che vanno a scuola o all’università. La quota degli studenti che risultano essere sotto il livello minimo di preparazione è aumentata, presumibilmente, tra gli studenti socialmente svantaggiati e tra gli immigrati.

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I test Invalsi quantificano gli effetti dad

Si registra un calo generalizzato in tutto il paese con solo la Provincia autonoma di Trento che rimane sopra la medie delle rilevazione di 218 e 2019. Sono oltre 40 mila i giovani che, a 18-19 anni, escono dalla scuola superiore impreparati. I dati dimostrano anche – come sottolinea Roberto Ricci, responsabile nazionale dei test Invalsi – che la bocciatura non è la soluzione: «I dati dicono che anche gli studenti che hanno avuto una bocciatura, continuano ad avere esiti sensibilmente più bassi di chi non è stato bocciato».

«Il tempo che è trascorso – ha sottolineato – non lo recuperiamo con la bacchetta magica, ma usare questi dati può aiutare a prendere decisioni da calare nella realtà». I problemi maggiori, come si evince leggendo i dati, ci sono stati per gli studenti delle scuole superiori con punte al ribassi al Sud. Nel Mezzogiorno, purtroppo, oltre la metà degli studenti non raggiunge la minima competenza richiesta in Italiano (con punte del 64% degli studenti in Calabria e del 59% in Puglia, seguono Sicilia, Sardegna e Abruzzo).

La situazione non cambia per la matematica e sempre la Campania si trova al minimo con il 73% degli studenti sotto il livello minimo di competenza in matematica seguiti dal 70% degli studenti siciliani e dal 69% di quelli pugliesi.

Dispersione implicita dal 7% al 9,5%

Altro dato sconfortante – al netto del fatto che alle elementari le cose sembrano andare come gli altri anni – la dispersione implicita potrebbe essere stata aggravata dalla situazione pandemica. Per dispersione implicita (o nascosta) si intende quella che, pur non vedendo gli studenti lasciare la scuola nel senso proprio del termine, li vede uscire dalla scuola senza le competenze fondamentali e, di conseguenza, con il rischio di inserirsi nella società con capacità non di molto superiori a coloro che non hanno terminato la scuola secondaria di secondo grado.

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