Come sta andando il mercato dell’editoria libraria in Italia

In un'epoca in cui tutto sta assumendo sembianze digitali, i libri cartacei continuano a rappresentare la fetta più importante di questo mondo

01/02/2024 di Enzo Boldi

Ci sono due ecosistemi in cui si suddivide il concetto di editoria: quella relativa alla pubblicazione dei quotidiani e quella che si occupa dei libri (saggi, romanzi o racconti). Due binari paralleli che rappresentano due vite diametralmente opposte. Perché se nel primo caso il mondo del digitale ha fagocitato le dinamiche di mercato (con un cospicua ed esponenziale crollo delle vendite per i “cartacei”), nel secondo la parte “fisica” rappresenta ancora la porzione preponderante del commercio di settore. L’editoria libraria in Italia, nonostante le difficoltà e il lento e inesorabile calo del numero di lettori, continua a viaggiare su buoni livelli, con le novità tecnologiche che ancora non sono entrate nei cuori dei cittadini.

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Secondo l’ultimo report dell’Istat – che fa riferimento all’anno 2022 – l’offerta editoriale nel nostro Paese continua ad aumentare. Di anno in anno, sugli scaffali delle librerie “fisiche”, della grande distribuzione e anche sulle vetrine digitali dei siti di e-commerce, continuano a comparire sempre più titoli. Tutto ciò si è tradotto anche in un aumento della spesa fatta dai cittadini per acquistare libri. Il tutto, nonostante si sia segnato un ulteriore calo nella lettura. Secondo la rilevazione dell’Istituto di statistica, infatti, nel 2022 il 39,3% dei cittadini (dai 6 anni in su) ha letto almeno un libro (da questa analisi sono stati esclusi i testi scolastici e professionali) nel corso dei precedenti 12 mesi. Si tratta di un dato in calo rispetto al 40,8% registrato nel 2021.

Editoria libraria in Italia, come sta andando il mercato

Nel 2023, stando allo studio pubblicato in questi giorni dall’Associazione Italiana Editori (AIE), il numero di libri pubblicati è salito del 5% rispetto al 2022, andando a sfiorare i 69mila nuovi titoli stampati. Una crescita che ha portato alla variazione di diversi indici: lo scorso anno, gli italiani hanno speso 1,697 miliardi di euro per acquistare libri (cartacei, e-book e audiolibri), con un incremento dello 0,8% nei confronti della rilevazione precedente. Un dato che, però, deve essere letto sotto diversi punti di vista. Il primo, infatti, riguarda il confronto con il numero di copie vendute: -0,7% (111,850 milioni) rispetto al 2022.

Dunque, sono stati pubblicati più titoli, la spesa è aumentata ma sono diminuite le copie acquistate. Ma come è possibile che queste due voci, apparentemente collegate, vadano in direzione opposta. Come spiega l’AIE, anche nel 2023 c’è stato un lieve ritocco ai prezzi di copertina (un libro, in media, oggi costa 15,17 euro a copia), ma pur sempre ridotto rispetto all’indice dei prezzi al consumo. Questo vuol dire che, nonostante l’aumento, gli italiani continuano a voler spendere per acquistare libri.

Tra digitale, cartaceo e audio

Nel monografico di oggi, Giornalettismo andrà ad analizzare le varie sfaccettature del mercato dell’editoria libraria in Italia. Lo farà partendo dai dati di recente pubblicazione e individuando i tre settori di mercato (anche dal punto di vista di una sotto-suddivisione merceologica) che caratterizzano anche le scelte commerciali degli editori, oltre alle scelte che i cittadini fanno. Perché è impossibile non approfondire gli effetti del digitale anche nella produzione e fruizione di libri. Gli e-book, per esempio, sembrano non riuscire a sfondare, ma rappresentano comunque una fetta importante del comparto. E poi ci sono gli audiolibri, con un successo in lento ma costante aumento. Anche grazie al traino del successo dei podcast, che hanno aperto le porte a nuove abitudini.

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