La giunta leghista di Pisa rimuove dal centro storico un’edicola simbolo della lotta alla mafia

Il 31 dicembre era al suo posto in Borgo stretto, con il solito striscione che ricordava a tutti i passanti – cittadini pisani, studenti e turisti – l’enorme valore simbolico che aveva. Si leggeva «Questo è un bene confiscato alla mafia». La giunta leghista di Pisa, dall’oggi al domani, ha deciso che quell’edicola lì non doveva più starci. È stata rimossa da uno dei luoghi più frequentati della città, nonostante il suo elevato valore simbolico.

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Edicola Pisa confiscata alla mafia rimossa dalla giunta leghista

Soltanto qualche mese fa, il presidio aveva ricevuto la visita di don Luigi Ciotti che, insieme a Libera (associazione contro le mafie) aveva presentato un progetto per dare nuovamente vita a quel piccolo monumento alla legalità in pieno centro cittadino. Il 1° gennaio, però, i cittadini pisani hanno scoperto che quell’edicola non c’era più. Nessuna spiegazione è stata fornita allenta’associazione, che aveva chiesto conto al comune della situazione. I funzionari che hanno risposto alla missiva hanno affermato che i responsabili degli uffici che si sono occupati della rimozione erano in ferie.

«Abbiamo lavorato con impegno per mantenere vivo il simbolo che l’impronta della criminalità organizzata ha lasciato sul nostro territorio – hanno scritto da Libera -; non più tardi dello scorso maggio le settimane di mobilitazione per l’Edicola avevano risvegliato l’interesse cittadino sul tema. Grazie alla mobilitazione di un’ampia fetta della popolazione, dalle scuole alle associazioni studentesche, e il supporto in prima persona di Don Ciotti, del Sindaco di Pisa Conti, oltre che l’impegno garantito dai Rettori delle Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna, erano stati presi accordi con l’amministrazione comunale per preservare questo simbolo, garantendo una continuità nel messaggio e nell’utilizzo a scopo sociale».

La storia dell’edicola Pisa contro le mafie

Michele Conti, sindaco leghista della città, ha deciso di rimuovere quell’edicola nonostante questo progetto fosse in piedi. Probabilmente in nome del decoro urbano e della sicurezza, tematiche che sono diventate prioritarie nella nuova giunta che si è insediata nella città sull’Arno dal giugno 2018 e che tanto hanno fatto discutere per i provvedimenti radicali adottati negli ultimi mesi.

Libera, alla fine del post, ha ironizzato: «Ci siamo recati personalmente in Comune, ma ci hanno detto che sono tutti in ferie. Hanno rimosso la speranza di cambiamento mentre erano in ferie..». L’edicola di Borgo stretto era stata confiscata alla mafia nel 2013. Successivamente, era stata aperta da Libera fino al 2018, quando era stata chiusa per gli eccessivi costi. C’era un progetto per darle nuova vita, un progetto su cui lo stesso sindaco aveva concesso un’apertura nonostante le voci sulla rimozione del piccolo presidio. Quello striscione ricordava che in città, in pieno centro, in una regione come la Toscana, c’era un appiglio della criminalità organizzata. Ora, lo striscione non c’è più. E nemmeno l’edicola. E nemmeno il ricordo di quanto fatto fino a questo momento a Pisa contro le mafie.

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