“E allora le Foibe”? Se Fusaro cade vittima del suo stesso benaltrismo
Così un post del filosofo sulla revoca dell'onorificenza della Repubblica Italiana a Tito ha scatenato i fan
31/08/2020 di Daniele Tempera
Uno spettro si aggira per i social network, lo spettro del benaltrismo. Espediente molto usato in rete, il trucco della dialettica benaltrista è semplice: spostare sempre il fulcro del discorso creando una nebbia fitta di senso che impedisce l’argomentazione. Gli esempi sono innumerevoli: mi dici che sei contrario al taglio delle tasse, io ti dico che sei comunista, hai un sentimento di pietà per i profughi che arrivano in condizioni disperate in Italia, io ti ricordo dei terremotati italiani che non hanno ancora una cosa e via dicendo. Una tecnica che ha molti maestri (soprattutto a destra) e che viene usata massicciamente anche da Diego Fusaro. Il provocatorio filosofo, sedicente “gramsciano”, che non esita a flirtare con l’estrema destra di CasaPound e fondare il movimento sovranista Vox Italia, questa volta ha fatto infuriare molti suoi followers.
LEGGI ANCHE: “E allora Hiroshima?”: no, nessun benaltrismo può assolvere il fascismo
L’occasione è data da un post in cui l’editorialista del “Primato Nazionale” critica Salvini per aver chiesto, con una lettera al quotidiano cattolico Avvenire, di togliere l’onorificenza dello stato italiano al Maresciallo Tito, storico leader della resistenza jugoslava. Il titolo era stata assegnato nel 1969 dall’allora presidente Saragat, quando in Italia ancora non si parlava della tragedia della Foibe, pagina tragica, controversa e a lungo occultata della nostra storia recente, divenuta, in breve, un grimaldello polemico della destra italiana, spesso funzionale al revisionismo storico e alla messa in discussione dei valori della lotta antifascista.
Per darla alla signora Thatcher, amica di Pinochet? pic.twitter.com/ju2A0vT6RJ
— Diego Fusaro (@DiegoFusaro) August 31, 2020
In una tipica capriola benaltrista Fusaro non entra nel merito della conversazione (cosa non agevole in un tweet), ma preferisce provocare paragonando l’onorificenza a Tito a uno plausibile per la conservatrice inglese Margaret Thatcher, una delle maggiori artefici del neoliberismo degli anni ’80. Un salto logico incoerente con il merito dell’argomentazione, al quale il nostro filosofo ci ha abituati svariate volte, che però ha fatto insorgere la base di destra (spesso estrema) dei suoi lettori.
Con questo atteggiamento trascinerai a fondo Vox Italia. Oltretutto è un insulto a te stesso questo modo di comunicare per nulla intelligente.
— Lex #Italexit WhiteForce✌ #Bibbiano (@Lex99438816) August 31, 2020
Da quelli che accusano Fusaro di affossare Vox Italia, ai commenti che lo tacciano di essere prima comunista, poi Italiano “come Togliatti”, è un coro di commenti negativi per il teorico del turbomondialismo.
Ma che cazzo c’entra? Sei prima comunista o prima italiano?
— Mauro Gagliardi (@GagliardiTweet) August 31, 2020
C’è anche chi si spinge a chiedere cosa c’entra la Thatcher con la figura di Tito. Ovviamente il filosofo non risponde. Sono i rischi del “benaltrismo” e dell’ambiguità ideologica bellezza.