Ernie Bot ha già scalato le classifiche degli app store cinesi
A poche ore dal lancio, nella prima giornata di apertura al pubblico, Ernie Bot di Baidu aveva risposto già a 33 milioni di domande
08/09/2023 di Gianmichele Laino
I mercati delle app sono, ovviamente, differenziati. Pensiamo, ad esempio, all’app store per eccellenza, quello della Apple. Bene, come viene riportato sul sito ufficiale, ci sono 175 versioni dell’App Store in più di 40 lingue. In Cina, ad esempio, si ritroveranno app compatibili con i sistemi iOS che non sono presenti sul mercato occidentale, così come non esisteranno delle altre applicazioni che – magari – in Europa o negli Stati Uniti vanno per la maggiore. A inizio agosto, in seguito alle indicazioni del governo di Pechino, l’app store di Apple aveva iniziato a rimuovere tutte le applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. Ma questo è un argomento che approfondiremo in un nuovo capitolo del nostro monografico. Per ora, basti ricordare che anche sull’App Store cinese Ernie Bot, il nuovo strumento di AI di Baidu (uno dei motori di ricerca più grandi ed efficienti in Cina), ha scalato le classifiche per numero di download nei primi giorni a partire dal suo lancio. Destino analogo per tutti gli altri store di applicazioni, che si trovano su dispositivi diversi da Apple. Insomma, dopo il 31 agosto – data ufficiale dell’immissione sul mercato – tutti sembravano voler utilizzare il nuovo sistema di intelligenza artificiale di Pechino.
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Download di Ernie Bot: in meno di una settimana ha scalato le classifiche degli app store
Un successo di pubblico? Vediamo i dati a disposizione. Nel suo primo giorno, Ernie Bot ha risposto a 33 milioni di domande. Secondo quanto diffuso dal The Economist, dopo 19 ore a partire dal suo rilascio, Ernie Bot era stato scaricato 1 milione di volte (OpenAI aveva comunicato che ChatGPT aveva raggiunto questa cifra soltanto cinque giorni dopo il suo lancio ufficiale) e presso la borsa di Pechino il prezzo delle azioni di Baidu è salito del 4% (rispondendo così alle perplessità che avevano accompagnato il lancio della versione beta di Ernie Bot, accompagnata invece da un tonfo del titolo in borsa).
Nonostante i dati incoraggianti, sia in termini di visualizzazioni (e – a cascata – di items forniti al sistema di intelligenza artificiale per il proprio addestramento), sia in termini di download, sia in termini di mercato azionario, ci sono ancora delle questioni aperte che hanno lasciato di stucco gli utenti che, magari dall’estero, hanno provato a utilizzare Ernie Bot. In modo particolare, un’analisi di Bloomberg ha portato a stabilire che – in presenza di domande scomode – il sistema di intelligenza artificiale che si basa sullo scambio Q/A prova a richiedere all’utente di cambiare argomento. Fammi un’altra domanda, insomma.
Inoltre, molte delle questioni geopolitiche più spinose sembrano essere gestite dal bot attraverso il punto di vista della politica cinese (non molto diversamente, tuttavia, rispetto al bias filo-occidentale che caratterizza ChatGPT). Ma anche questo, oltre alla equa distribuzione sul mercato, rientra in quei principi di adesione al socialismo che il governo cinese ha inserito nella sua legge che prova a regolamentare l’intelligenza artificiale.