Di Maio sul caos in Libia accusa Salvini: «Il dossier era nelle sue mani, ma parlò solo di migranti»

07/01/2020 di Enzo Boldi

Luigi Di Maio non esce benissimo dall’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano. Per accusare Matteo Salvini (ancora una volta), il capo politico del Movimento 5 Stelle – e, ora, ministro degli Esteri – parla anche del dossier libico e della cattiva gestione del caos avuta dall’Europa e anche dai governi italiani. E, come sottolineato a più riprese rispondendo a diverse domande, la responsabilità della situazione di stallo è tutta dell’ex ministro dell’Interno che ha parlato di quella situazione solamente per fare campagna elettorale sui migranti. Insomma, come se lui e il M5S non facessero parte di quell’Esecutivo.

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«L’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini avocò totalmente a sé il dossier libico, puntando solo sull’immigrazione per farne un tema da campagna elettorale – ha detto, a scoppio ritardato e fuori tempo massimo, Luigi Di Maio nella sua intervista a Il Fatto Quotidiano -. Una scelta del tutto sbagliata». Quello che dice il capo politico del Movimento 5 Stelle è reale ed evidente: il leader della Lega si è prodigato quasi esclusivamente sul tema migratorio durante il suo mandato di 15 mesi.

Di Maio attacca Salvini sul dossier libico

Ma questa dichiarazione fa a cazzotti con la realtà, dato che lo stesso Luigi Di Maio – e Giuseppe Conte – ha lasciato carta bianca a Matteo Salvini sul dossier libico. Insomma, una presa di posizione fuori tempo massimo dopo 15 mesi (14 reali, più uno di attesa prima di staccare la spina) che lascia il tempo che trova. Difende, però, il presidente del Consiglio che, durante il primo governo, ha lavorato sulla situazione in Libia con la conferenza di Palermo. Troppo poco, però.

L’illuminazione tardiva sulla via di Damasco

«Salvini non può dare lezioni sulla Libia, perché la sua unica preoccupazione era non far partire migranti – ha proseguito Luigi Di Maio -. Ma qui se la guerra continua i rischi saranno ben altri, con la proliferazione di cellule terroristiche a pochi chilometri dalle nostre coste». Illuminazioni sulla via di Damasco, ma tardive.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Luigi Di Maio + Intervista a Il Fatto Quotidiano)

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