Le donne e le ragazze salvate da Boko Haram sono poi state stuprate dai militari nigeriani

24/05/2018 di Redazione

Un rapporto di Amnesty International ha accusato apertamente alcuni militari dell’esercito della Nigeria di avere stuprato le donne e le ragazze salvate o fuggite dal gruppo terroristico di Boko Haram.

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Gli stupri o i rapporti sessuali forzati sarebbero avvenuti all’interno dei campi profughi allestiti per chi è scappato dalle zone occupate dal gruppo jihadista.

Centinaia di donne sono morte per la mancanza di beni di prima necessità, per questo motivo sono state registrate queste violenze.

Nel rapporto si può leggere:

In alcuni casi, l’abuso sembra essere parte di un modello di persecuzione per chiunque sia percepito come un collegamento con Boko Haram. Le donne hanno riferito di essere state picchiate e sono state chiamate “le mogli di Boko Haram” dagli agenti di sicurezza quando si sono lamentati del loro trattamento.

Mentre l’esercito della Nigeria ha recuperato il territorio dal gruppo armato nel 2015, ha ordinato alle persone che vivono nei villaggi rurali di raggiungere i campi satellite, uccidendo in alcuni casi indiscriminatamente chi è rimasto nelle loro case. Centinaia di migliaia di persone sono fuggite.

“È assolutamente sconvolgente che le persone che hanno già sofferto così tanto sotto Boko Haram siano state condannate a ulteriori orrendi abusi da parte dell’esercito nigeriano”, ha dichiarato Osai Ojigho, direttore di Amnesty International Nigeria.

“Invece di ricevere protezione dalle autorità, donne e ragazze sono state costrette a soccombere allo stupro per evitare la fame”.

(Foto credits: Ansa)

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