Donald Trump non tornerà mai più su Twitter, almeno con il suo nome

Categorie: Attualità

Lo ha chiarito il CEO Ned Segal

Non ci sarà il suo ciuffo biondo nell’immagine del profilo. E non ci saranno quel nome e quel cognome che – per quattro anni almeno – hanno reso Twitter il luogo dove venivano comunicate in via preferenziale le decisioni della Casa Bianca, sebbene dall’account personale del presidente degli Stati Uniti e non da quello ufficiale. Donald Trump non potrà tornare più su Twitter: il suo ban è definitivo. Lo ha chiarito, del resto, il CEO del social network dei cinguettii, Ned Segal. Quest’ultimo è stato intervistato dalla CNBC e ha pronunciato delle parole molto chiare: «Se vieni rimosso dalla piattaforma, vieni rimosso dalla piattaforma. Ricordatevi che la nostra politica ha come principio quello di garantire che non venga permesso l’incitamento alla violenza».



LEGGI ANCHE > Twitter chiude l’account di Trump, ma lui non cede: «Non mi metteranno a tacere»

Donald Trump e la sua esclusione definitiva da Twitter

Era tutto iniziato, ovviamente, il 6 gennaio durante gli scontri di Capitol Hill. Il video del presidente degli Stati Uniti (ancora in carica) con cui esprimeva una posizione piuttosto blanda su quanto stava avvenendo (mentre il mondo intero sottolineava come quello fosse stato un vero e proprio attacco alla democrazia) era stato rimosso dalla piattaforma. Nelle ore successive c’era stata una prima sospensione dell’account. Ma è stato il 9 gennaio, tre giorni dopo e in seguito al ban di Trump da diversi altri social network, che Twitter ha preso la decisione definitiva di rimuovere l’account del presidente degli Stati Uniti.



Da quel momento, non si torna più indietro e il chiarimento è stato rinnovato ancora una volta dai vertici del social network dei cinguettii che, nel corso dei giorni scorsi, era stato al centro di diverse proteste dei fedelissimi di Trump (che avevano persino provato a organizzare, senza successo, dei sit-in sotto la sede di Twitter a San Francisco). Ora, l’ex presidente degli Stati Uniti, nonostante una transizione senza particolari problemi con il suo successore Joe Biden, non potrà trovare ospitalità sul social network fondato da Jack Dorsey. Almeno non con il suo nome (che è anche il suo brand più forte).

Nessuno impedirà a Trump di nascondersi, magari, dietro a un nickname falso (del resto, anche in Italia abbiamo esempi del genere, con tanti politici o personaggi vicini alla politica che utilizzano pupazzetti come immagini del profilo e nomi di fantasia per poter pontificare liberamente, anche fuori dagli schemi dei propri partiti di riferimento), continuare a twittare e a diventare una sorta di influencer della destra dura e pura degli Stati Uniti. Ma – ne siamo sicuri – la sua forza sta nel nome. Il fatto che Twitter metta un ostacolo insormontabile tra l’ex presidente Usa e la presenza di @realDonaldTrump sulla sua piattaforma funge da solo da deterrente per evitare nuove incursioni dell’imprenditore sul social.



Foto IPP/imagostock – Washington