«È l’aborto l’abominio più grave: è più grave l’aborto o un atto di pedofilia?»

Le parole del vicario del vescovo di Macerata stanno creando scalpore

03/11/2020 di Redazione

Si vede che, nel corso della sua omelia, don Andrea Leonesi stia tentennando, si stia quasi pentendo delle cose che sta per dire. Ma allora perché andare avanti e non fermarsi? Perché pronunciare una frase che, da sola, fa rabbrividire. Il vicario del vescovo di Macerata ha reso pubblico dall’altare dell’Immacolata un suo pensiero che avremmo sinceramente preferito non conoscere. La denuncia è arrivata dagli esponenti locali di Sinistra Italiana.

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Don Andrea Leonesi e il video in cui pronuncia la frase su aborto e pedofilia

«Guardate, fratelli – ha detto il vicario -, possiamo dire tutto, ma l’aborto è il più grande di tutti gli scempi. Mi verrebbe da dire una cosa ma poi scandalizzo mezzo mondo. È più grave l’aborto o un atto di pedofilia? Scusate. Il problema di fondo è che siamo impastati di una certa mentalità. Con questo non voglio dire che l’atto di pedofilia non sia niente, anzi è una cosa gravissima. Ma cosa è più grave?».

Un ragionamento che il vicario don Andrea Leonesi ha fatto al termine di un richiamo ai fatti che stanno avvenendo in Polonia in questi ultimi giorni: il parlamento locale ha infatti approvato una legge in base alla quale anche il feto malformato non si può abortire. Un provvedimento che, chiaramente, ha sollevato diverse proteste nella popolazione che si batte normalmente per i diritti civili.

Don Andrea Leonesi, la protesta di Sinistra Italiana

Sinistra Italiana ha inaugurato il suo post scrivendo ‘Povero Cristo’:

«Negazionismo, oscurantismo, maschilismo esasperato: quelle parole non nascondono una visione della società arcaica e patriarcale di fronte alla quale il silenzio e l’indifferenza non sono ammessi. Si strizza l’occhio alla Polonia per la recente legge che limita il diritto all’interruzione di gravidanza e che ha portato molte donne e molti uomini a scendere in piazza in segno di protesta. L’aborto non è un gioco né uno scherzo, è tutela della libertà di scelta e della salute delle donne che, in una situazione come quella polacca, non smetteranno certo di abortire, ma saranno costrette a farlo in maniera illegale, senza il rispetto di alcuna norma igienica e senza alcun tipo di controllo sanitario».
Il sacerdote ha pronunciato la sua omelia nel corso di una celebrazione eucaristica dello scorso 27 ottobre. Tuttavia, le parole sono state rese note al grande pubblico – soprattutto grazie ai social network – dagli esponenti della sinistra progressista negli ultimi giorni.
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