Aborto, cade l’ultimo no: la pillola potrà essere utilizzata senza ricovero

Il ministro Speranza cambia la legge 194

08/08/2020 di Federico Pallone

Una vera e propria svolta contenuta nelle linee d’indirizzo che verranno emanate dal ministero della Salute: «L’aborto farmacologico è sicuro. Va fatto in day hospital, nelle strutture pubbliche e private convenzionate, e le donne possono tornare a casa mezz’ora dopo aver assunto il medicinale». Il ministro della Salute Roberto Speranza ha ricevuto il parere positivo del Consiglio superiore di sanità sulla modifica della legge 194: una direttiva approvata dieci anni fa, subito dopo l’introduzione in Italia della pillola abortiva, che prevedeva tre giorni di ricovero obbligatori per l’aborto farmacologico. Con il passare degli anni la pratica è diventata sempre più spesso ambulatoriale: spesso le donne, anche dopo l’aborto chirurgico con tanto di anestesia, firmavano per tornare a casa.

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«Le evidenze scientifiche sono molto chiare. Il Consiglio di Sanità e le società di ginecologia e ostetricia hanno espresso un parere favorevole univoco. Queste nuove linee guida sono un passo avanti importante e rispettano pienamente il senso della legge 194, che è e resta una norma di civiltà del nostro Paese», dice Speranza. Tra le novità introdotte nelle linee guida, viene specificato come il mifepristone – lo steroide sintetico utilizzato come farmaco per l’aborto chimico nei primi due mesi della gravidanza – possa essere somministrato sia in consultorio che in ambulatorio. Trascorsa mezz’ora, la donna può tornare a casa, a patto che non sia sola nell’abitazione o in ansia.

Nelle linee guida viene specificato tutto il percorso da compiere: dal consultorio all’ambulatorio, dove avviene il primo incontro con la donna, a cui va spiegata tutta la procedura e come funziona il farmaco. Per quanto riguarda i criteri di ammissione, vengono escluse le pazienti molto ansiose, con bassa soglia del dolore e le donne che vivono in condizioni igieniche precarie. Trascorse due settimane, viene fatta la visita di controllo, durante la quale verrà «offerta una consulenza per contraccezione».

[CREDIT PHOTO: FACEBOOK/ROBERTO SPERANZA]

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