Der Spiegel sul presunto stupro di Ronaldo: «Abbiamo centinaia di documenti autentici»

11/10/2018 di Redazione

Botta e risposta tra Der Spiegel, la testata che per prima ha tirato fuori i documenti che attesterebbero il presunto stupro di Cristiano Ronaldo a Los Angeles nei confronti della modella statunitense Kathryn Mayorga e gli avvocati del calciatore portoghese ora in forza alla Juventus.

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Documenti autentici sul presunto stupro di CR7

Mentre i legali di Cr7 accusano la testata tedesca di aver addirittura manipolato i documenti o di esserseli procurati indebitamente, Der Spiegel comunica di avere addirittura centinaia di documenti sul caso a disposizione e di non avere alcun motivo per dubitare della loro autenticità. Cristiano Ronaldo – che nelle prossime settimane potrebbe anche essere ascoltato dalla polizia di Los Angeles che sta indagando su un caso di presunto stupro avvenuto nel 2009 – aveva conosciuto Kathryn Mayorga nel corso di una festa, poi culminata in una visita della modella nella suite del calciatore.

Il ruolo del Real Madrid nella vicenda del presunto stupro di CR7

Negli ultimi giorni si sta scatenando il dibattito sull’ala protettiva che è immediatamente scattata intorno al calciatore (mentre per altri casi di presunto stupro è subito partita la gogna dei media); non solo: stanno emergendo sempre più retroscena collegati a quella vicenda. Come, ad esempio, le presunte denunce di altre tre donne nei confronti del calciatore o il fatto che sia stato il Real Madrid a comprare il silenzio di Kathryn Mayorga fino a questo momento (con una cifra superiore ai 350mila euro).

Su quest’ultimo aspetto, tuttavia si registra la smentita completa da parte del Real Madrid: «Si tratta di un’informazione completamente falsa che intende danneggiare l’immagine del nostro club. Non siamo mai stati a conoscenza del fatto relativo al giocatore».

Ora, comunque, Der Spiegel parla di centinaia di documenti attendibili: «Abbiamo controllato meticolosamente le nostre informazioni – dicono -, sottoponendole anche al vaglio dal punto di vista legale». L’impressione è che questa storia non sia nemmeno lontanamente prossima alla conclusione.

FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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