La Questura di Roma non ha mai pubblicato un documento sul divieto di attività ricreative in mare

24/04/2020 di Enzo Boldi

I social hanno accompagnato questa quarantena facendo compagnia a molti italiani. Come ogni cosa, però, quando si allarga la scala dell’utilizzo si rischia di restare vittime di bufale. L’ultima, circolata tra pagine web e chat Whatsapp, riguarda un presunto documento firmato dalla Questura di Roma che impone il divieto attività ricreative in mare fino all’11 giugno. La stessa autorità è stata costretta a smentire la veridicità di quel documento

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Nel documento datato 16 aprile, che riportava l’intestazione della Divisione della Polizia Amministrativa e sociale della Questura di Roma, è scritto (con un italiano alquanto incerto, e già questo dovrebbe far saltare la cosiddetta pulce al naso):

Si fa divieto assoluto fino a data 11/06/2020 di svolgere le seguenti attività a scopo ricreativo:
Uso di natanti privati fino a mt 11 entro 6 miglia dalla costa;
Uso di bilance da pesce anche se appartenenti a enti di stato;
Uso e divieto di pesca con canna o altro mezzo utile e di competenza;
Divieto di raccolta frutti di mare come mitilli telline vongole cannollicchi e simili;
Divieto di pesca subaquea e immersioni a scopo fotografico con bombole ossigeno o snokel;
E fatto divieto di uso di reti da pesca da posta sciabbiche e rezzagli in genere.

Divieto attività ricreative in mare, l’ultima bufala

Gli errori grammaticali erano già il sintomo della fake news. Bufala confermata dalla stessa Questura di Roma: «La Polizia di Stato non riconosce come proprio un documento diffuso su internet riguardante il divieto di svolgere attività balneari a scopo ricreativo. Nelle ultime ore sta girando su internet un documento con intestazione ‘Questura di Roma-Divisione Polizia amministrativa e sociale’, riportante il logo della Repubblica Italiana, con il quale, unitamente a Guardia di Finanza, Carabinieri, Esercito Italiano, Capitaneria di Porto e Guardia Costiera, si farebbe divieto, a causa di possibilità di contagi Covid 19, di svolgere diverse attività balneari a scopo ricreativo fino all’11 giugno 2020. Quanto riportato su tale documento è da ritenersi falso ed ingannevole per la pubblica fede e non deve essere preso in considerazione».

(foto di copertina: da pagina Facebook della Questura di Roma)

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