Cacciari dice che in autunno sarà «inevitabile una dittatura democratica»

15/07/2020 di Enzo Boldi

L’ossimoro utilizzato da Massimo Cacciari sta facendo discutere. Non tanto per la figura retorica usata, ma per quella sua previsione sul prossimo autunno italiano. Il filosofo ed ex sindaco di Venezia, ospite di Bianca Berlinguer a CartaBianca (su Rai3), ha detto che sarà inevitabile una «dittatura democratica» per tenere le redini del Paese quando ci saranno pericoli per quel che riguarda l’ordine sociale. Un concetto che, inevitabilmente, ha provocato molte reazioni.

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Non si tratta, ovviamente, di un auspicio ma di una previsione. Come ribadito anche oggi in un’intervista rilasciata a Il Giornale: «A ottobre la situazione diventerà talmente drammatica dal punto di vista sociale, con la fine della cassa integrazione e la pioggia di licenziamenti, che quasi costringerà ad uno stato di emergenza. Senza la copertura dell’emergenza sanitaria temo che sarebbe molto difficile mantenere l’ordine pubblico. Per questo dico che me lo aspettavo. Sarebbe così qualunque governo, anche con Salvini premier». Un pensiero che ricalca quanto detto martedì a CartaBianca.

La dittatura democratica d’autunno, secondo Cacciari

E non si tratta di un incoraggiamento al governo affinché attivi questa «dittatura democratica» (che in termini logici e linguisti rappresenta un controsenso), ma di una previsione per quando la situazione economica avrà riflessi anche sul mondo del lavoro quando finiranno gli ammortizzatori sociali (la cassa integrazione) e le imprese potranno riprendere con i licenziamenti.

L’accusa a Conte

Perché in molti si stanno concentrando su quell’avverbio – inevitabilmente -, ma le parole di Cacciari non sono una presunta giustificazione. Si tratta di un’accesa critica al governo che non ha preso soluzioni mirate e a lungo raggio per evitare tensioni sociali che potrebbero – come anche dichiarato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – arrivare in autunno.

(foto di copertina: da CartaBianca, Rai3)

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