Il concetto di educazione secondo Salvini: il dito medio può farlo solo lui
19/12/2019 di Enzo Boldi
Insultare una qualsiasi persona e, oltretutto, condividere quel gesto (magari immortalandolo con una fotografia) sui social è e resta sbagliato. L’hate speech (e non solo) è una pratica che sembra esser sempre più difficile da debellare e, soprattutto quando si parla di politica, nessun personaggio pubblico è inerme a questo. Detto ciò, però, appare evidente come la solita strategia dei canali social di Matteo Salvini e della Lega abbiano, per l’ennesima volta, perso il senso dell’educazione civica, ponendosi sullo stesso piano (ma con mezzi molto differenti) di quella giovane che ha ben pensato di farsi un selfie mentre era intente a fare il dito medio all’ex ministro dormiente, suo vicino in un viaggio aereo.
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Come detto, il gesto della ragazza è sbagliato e ingenuo, ma la presa di posizione della Lega e di Matteo Salvini – che hanno deciso di condividere non solo l’immagine (già diventata virale), ma anche di pubblicare nome e cognome della giovane – è, come al solito, la più bieca generando la classica macchina del fango. Una scelta esagerata dato che, in passato (neanche troppo recente) era stato proprio il segretario del Carroccio a mostrare ripetutamente quel dito alzato nei confronti dei contestatori.
Il dito medio e l’educazione salviniana
Tra i vari episodi, immortalati e agli atti della cronaca, ci sono quelle alzate di dito contro i manifestanti a Milano nel 2015, quando a bordo della sua automobile mostrava quel ‘gesto affettuoso’ ai chi lo stava contestando, facendo ergere il suo braccio dal finestrino posteriore. Una scena simile nell’aprile dello stesso anno a Livorno, quando ripetette quel gesto durante un comizio di piazza.
Si riparte direzione Roma! Speriamo di avere una vicina di volo educata😉 pic.twitter.com/jGTvtTrG8I
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 18, 2019
L’ultimo caso a Crotone
Infine, storia recente, i fatti di Crotone. Era lo scorso mese di luglio quando Matteo Salvini venne fortemente contestato in Calabria da diversi manifestanti. Anche in quell’occasione, come per le altre, la risposta non fu il classico ‘Bacioni’, a un bel dito medio rivolto alla folla.