Milioni di persone non possono accedere alla propria posta elettronica da giorni: quali sono le conseguenze?

Alcune sono facilmente immaginabili, altre meno. Tutte sono molto serie

26/01/2023 di Giordana Battisti

Come ha comunicato Libero in un thread su Twitter, a partire dalla notte del 23 gennaio si stanno verificando dei disservizi sull’infrastruttura a cui fanno capo i siti web Libero e Virgilio, disservizi che riguardano in particolare la posta elettronica. Sia Libero che Viriglio sono di proprietà di ItaliaOnline, una società italiana che si occupa anche di fornire alle aziende soluzioni di marketing e di comunicazione online.

Libero aveva scritto che il problema era dovuto a un «disservizio all’interno del nostro data center» ma nel pomeriggio di ieri, 25 gennaio, le due società hanno comunicato che il problema è dovuto a un fornitore esterno di un nuovo servizio di storage.

Virgilio ha scritto che «in 25 anni di servizio fedele agli utenti italiani, non ci è mai successo di restare off-line per così tanto tempo» e entrambi i gestori di servizi web hanno tranquillizzato gli utenti dicendo che escludono una perdita di dati.

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Disservizi Libero e Virgilio: milioni di persone senza accesso alla propria casella di posta elettronica

Da giorni circa 9 milioni di persone che utilizzano i servizi di Libero e Virgilio non riescono ad accedere alle proprie caselle di posta elettronica: soltanto la Posta Elettronica Certificata (PEC) di Libero sembra aver continuato a funzionare in questi giorni. Secondo le ultime dichiarazioni rilasciate dai gestori dei servizi web ci potrebbe volere ancora qualche giorno prima che il problema venga risolto del tutto, anche se al momento sembra che la versione per dispositivi mobili Libero Mail stia tornando a funzionare. Ovviamente, il fatto di non avere accesso alla propria e-mail per vari giorni ha delle conseguenze più o meno rilevanti sulla vita della persone che utilizzano abitualmente le e-mail non solo per comunicare tra loro ma anche per gestire alcuni questione burocratiche e amministrative. Uno dei principali problemi è che le caselle di posta elettronica vengono utilizzate anche dagli insegnanti per ricevere le convocazioni per le supplenze, che richiedono una risposta alquanto rapida. È vero che esiste un modo alternativo per rispondere alle convocazioni, tramite il portale Istanze online, ma si tratta di un processo meno immediato.

Si tratta di una delle conseguenze di questo disservizio. Alcuni utenti hanno rivolto le proprie critiche nei confronti dei gestori dei servizi web attraverso i principali social network. Alcuni hanno scritto che stanno pensando di passare a un altro servizio da utilizzare anche dopo la risoluzione del problema e altri hanno criticato il fatto che né Libero né Virgilio sono riusciti a dire con precisione entro quando l’utilizzo delle caselle di posta elettronica tornerà a funzionare. In effetti, i comunicati pubblicati su Facebook e quello che si legge quando si prova ad accedere a Libero Mail Virgilio Mail da Web non sono datati e riportano l’indicazione della risoluzione del problema «entro le prossime 24/48 ore».

Si tratta di servizi Web e di posta elettronica che esistono e vengono utilizzati da anni: Libero Mail dal 1999, il portale Virgilio dal 1996. Come si legge anche sui social, nei commenti degli utenti, molte persone hanno iniziato a utilizzare questi servizi fin dalla loro comparsa e hanno continuato a utilizzarli nel tempo: per questo il danno che hanno subito è tanto più grave, perché per giorni non hanno avuto accesso a un servizio che utilizzano quotidianamente da anni e dove conservano anche dati personali e documenti indispensabili. A questo si aggiunge anche la paura di poter perdere molte di queste informazioni a causa del disservizio.

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