Si dimezza la disinformazione sull’Ucraina, ma risale quella sulla situazione sanitaria
Rispetto al mese di marzo, la disinformazione sul conflitto in Ucraina è scesa quasi del 30%
17/06/2022 di Gianmichele Laino
L’ultimo rapporto di Edmo – l’osservatorio europeo sul fact-checking – si riferisce al mese di maggio. Affrontando tutti gli argomenti colpiti dalla disinformazione, si nota una singolare sorpresa relativamente alla situazione della copertura delle news sulla guerra in Ucraina. Mentre, infatti, nel mese di marzo – il primo, vero mese di conflitto, dopo l’invasione della Russia – la disinformazione sull’Ucraina aveva sfiorato la percentuale record del 60% rispetto a tutti gli altri temi su cui erano state diffuse notizie false e tendenziose, nel mese di maggio questa percentuale è scesa fino a toccare quota 30%.
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Disinformazione sull’Ucraina dimezzata nel mese di maggio
Il tema è che, in generale, l’attenzione sul conflitto in Ucraina – dal punto di vista della copertura mediatica – non ha lo stesso impatto dei primi due mesi di guerra. Il calo della disinformazione, dunque, può essere proporzionale rispetto a un calo della copertura mediatica sull’argomento, ma percentualmente ha ancora una fortissima incidenza su tutto il flusso di informazione che riguarda l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
A completare il tassello, c’è anche il fatto che – con il lento, ma costante incremento dei casi covid nell’ultimo mese -, a maggio la disinformazione su tematiche sanitarie è tornata a crescere. L’agenda setting, infatti, si è nuovamente risintonizzata: dopo il vastissimo spazio concesso all’invasione dell’Ucraina, al terzo mese di conflitto i media sono tornati a occuparsi di argomenti precedentemente affrontati in maniera molto visivbile, come – ad esempio – la pandemia di coronavirus.
La disinformazione sul Covid-19 è tornata ad avere un impatto percentuale a due cifre: nel mese di maggio si è attestata all’11%. Temi sanitari colpiti dalla disinformazione – com’era inevitabile – sono anche quelli riguardanti il cosiddetto vaiolo delle scimmie, altra malattia infettiva che ha catalizzato l’attenzione del pubblico dei mass media nelle ultime settimane. Tra le notizie che non riguardano né la situazione sanitaria né la guerra in Ucraina che, però, sono risultate tra le cinque più diffuse, troviamo quella secondo cui il massacro di Uvalde, in Texas, sarebbe stato compiuto da una donna transgender.