«Voglio di più, molto di più». Il motto di Francesco Panella che contraddistingue uno dei programmi più amati dai telespettatori del Nove – “Little Big Italy“ – sembra contraddistinguere il lavoro dietro le quinte che l’emittente ha fatto negli ultimi anni e che, visti gli ultimi accadimenti, sta continuando a fare. Quando un canale televisivo cresce in modo esponenziale, i meriti non sono solamente dei volti noti che appaiono sul piccolo schermo, ma anche di chi guida una rete o un gruppo come Discovery Italia. Le idee, i palinsesti e le trattative, infatti, sono il fulcro centrale di un successo.
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Prima Maurizio Crozza, poi Fabio Fazio (con Luciana Littizzetto) e ora Amadeus. Tre facce di un dado molto variegato che hanno e permetteranno al Nove di proseguire in questo trend di crescita (anche negli ascolti) già palese nel corso del 2023. Questo è quello che vediamo facendo zapping e fermandoci sul canale. Dietro di loro ci sono molte persone che hanno lavorato – e continueranno a farlo – per arricchire sempre di più l’offerta. Ovviamente, per procedere in questa direzione occorrono molti soldi e il fatto che dietro al Nove ci sia Discovery Italia e dietro Discovery Italia ci sia la Warner Bros. Discovery, rende questa equazione molto più semplice. Investimenti che vanno di pari passo anche con la crescita degli introiti pubblicitari che, a loro volta, aumentano per via di un maggiore appeal provocato dalla presenza di nomi noti della televisione italiana.
Ma come ha fatto l’intero ecosistema di Discovery Italia – parliamo, quindi, anche di Real Time, DMAX, Giallo, Warner TV, MOTOR TREND, Food Network, HGTV – Home & Garden TV, K2, Frisbee, Boing e Cartoonito a cui si aggiunge l’offerta a pagamento di Discovery Channel, Eurosport 1 ed Eurosport 2, Cartoon Network e Boomerang – a superare la concorrenza, diventare il terzo polo televisivo italiano e mettere le basi per far tremare i polsi a Rai e Mediaset? Il merito è di chi lavora dietro le quinte e di chi è alla guida di diversi settori strategici dell’azienda.
L’amministratore delegato di Warner Bros. Discovery (per quel che riguarda il Sud Europa) Alessandro Araimo è guida l’azienda dal 2022. Maurizio Crozza era già al Nove da diverso tempo e sul canale erano già trasmessi diversi programmi diventati molto famosi. E sarebbe stato proprio lui a condurre le trattative per “strappare” Fabio Fazio e Luciana Littizzetto alla televisione pubblica. E la sua corte avrebbe convinto anche Amadeus a dire addio alla Rai per tentare una nuova avventura lontano da viale Mazzini.
Poi c’è Laura Carofali, responsabile dei contenuti del gruppo Warner Bros. Discovery per il Sud Europa. È lei ad aver dato vita ai canali di maggior successo del gruppo di Discovery Italia e anche a lei si deve il passaggio di Amadeus e Fabio Fazio al Nove. In attesa di scoprire se riuscirà a strappare anche i format televisivi legati all’ultimo direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo (attenzione, il contratto tra la Rai e il Comune di Sanremo scade nel 2025 e già nel 2023, quando fu siglata l’intesa biennale, si parlò di una manifestazione di interesse da parte di un’altra emittente), grazie al suo lavoro Discovery è riuscita ad accaparrarsi anche l’intero “Che tempo che fa”.
E proprio Laura Carofali ha provato, in passato, diversi colpacci che – per il momento – sono rimasti solamente sogni nel cassetto. In una recente intervista rilasciata al settimanale Gente, la COO di Discovery Italia ha raccontato di quando – sei anni fa – aveva quasi convinto Maria De Filippi a lasciare Mediaset con l’offerta di un canale tutto suo. Solo all’ultimo ci fu il passo indietro della conduttrice, ma non è detto che l’occasione non si ripeterà.
Un lavoro di team che non può non prevedere un ruolo di primo livello, molto più verticale. È il caso di Aldo Romersa, direttore del Nove. Dopo un passato decennale in Mediaset (dal 1990 al 2000) e il ritorno come vice-direttore di Italia 1, il suo approdo nel 2016 a Discovery Italia ha preceduto l’arrivo di Maurizio Crozza sul canale.