Il discorso ai neoeletti 5 stelle contro i giornalisti: «Giocano sporco, combattiamoli»

10/03/2018 di Redazione

Parlamentare mezzo avvisato, parlamentare (5 stelle) mezzo salvato. Bisogna stare lontano dalla stampa, pronta a fregarti. Questo il primo consiglio dato ai neoeletti M5S all’Hotel Parco dei Principi durante la riunione avvenuta ieri con il leader Luigi Di Maio. A parlare così è stato il capo della Comunicazione Rocco Casalino, in un dialogo che riporta oggi La Stampa.

«Vedrete, dopo questo incontro, ci diranno che siamo una setta e che vogliamo tenere tutto nascosto», avverte Rocco Casalino, appena nominato capo della comunicazione dei grillini alla Camera. Certamente lo streaming è un ricordo molto lontano, preistoria del M5S. Ma La Stampa è riuscita comunque a vivere in diretta, dall’interno, la convocazione dei nuovi parlamentari all’hotel Parco dei Principi di Roma. È un racconto sulla grande paranoia del M5S verso i giornalisti e sull’ansia di Luigi Di Maio che il gruppo non tenga all’esordio nel Palazzo e che molti tra i debuttanti possano lasciarsi trascinare da altre tentazioni.

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Casalino ha impartito una sorta di lezione. Con tanto di tecnica del giornalista: la pericolosissima fonte anonima.

Quella che segue è una vera e propria lezione di comunicazione politica in salsa grillina. Per Di Maio il messaggio da consegnare ai nuovi parlamentari è semplice: «È fondamentale restare uniti – dice Casalino -. La cosa peggiore è esprimere posizioni diverse, perché disorientano e chi è a casa non capisce».
La preoccupazione, come si denota dal silenzio imposto alle matricole del M5S mentre scendono dai taxi proprio di
fronte alla porta dell’hotel (istruzioni, dello staff), è il rapporto con la stampa: «Noi abbiamo l’abitudine a prendercela
con i giornalisti e facciamo bene ma è vero che la responsabilità è anche nostra». Casalino dice di averlo imparato dagli ultimi cinque anni: «Il giornalista vi usa come fonti anonime. E così crea un meccanismo psicologico per cui il parlamentare pensa “Io glielo dico tanto lui mi copre”. Scrive “fonte parlamentare” e noi passiamo settimane a smentire». Altra consapevolezza: «Non c’è nulla che si possa tenere nascosto con loro, che si possa fare segretamente, anche se siamo in tre. Esce tutto».

Il giornalista cerca nel passato virtuale, perciò è consigliato a tutti i neoeletti l’oscuramento della pagina Facebook. Anche perché mica c’è bisogno della stampa, suvvia.

E Casalino vorrebbe evitarlo. Come? «Non avete bisogno di rapportarvi con i giornalisti. Non vi  fate fregare quando vi diranno “Dammi una notizia che sennò vengo licenziato” oppure “fammi guadagnare trenta euro”. Ci sono cascato anche io tante volte. Pensate sempre che il loro fine è di danneggiarci». Il giudizio è netto: «I giornalisti sono cattivi. Cercano di tirarci da una parte all’altra perché giocano una partita importante. Partecipano alla campagna elettorale in modo spudorato. Ma non è mai un attacco semplice. È sempre più sofisticato. Non fate il loro gioco sporco. Solo se siamo uniti riusciamo a combatterli. Non serve a nulla parlare con loro. Serve solo a spaccarci e a far dire che siamo divisi. Non abbiamo più bisogno di giornali e tv. Riusciamo ad arrivare a milioni di persone e già nel 2013 abbiamo preso il 25% senza la comunicazione tradizionale».

Se La Stampa è riuscita a raccontare così bene cosa è successo dentro quelle sale allora o i giornalisti si sono riusciti a infiltrare in sala (alla faccia del controllo di Casalino) o abbiamo già tra le file dei 5 stelle dei fuoriclasse.

 

(Foto ANSA/ MATTEO CROCCHIONI)

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