Con il decreto Salvini trema anche il mondo del calcio

25/09/2018 di Enzo Boldi

Nel cosiddetto decreto Salvini compare, un po’ a sorpresa, una norma sull’approvazione dei bilanci dei club di Serie A e B. In poche parole, se una società non ha i bilanci a posto, non potrà incassare i proventi dei diritti televisivi, fondi su cui si basa la permanenza in vita di molte squadre. La certificazione dovrà arrivare da un ente come la Consob, che non si limiterà a fare l’ispettore dei soli club quotati in borsa. Ma si tratta di un qualcosa che – in buona parte – era già in atto. Da questa stagione, infatti, per ottenere l’iscrizione ai campionati di Serie A, B e C, i bilanci delle società dovevano già essere certificati, proprio per volontà. Ora il tutto si estende anche alla ripartizione dei diritti tv.

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Una mossa a sorpresa, anche perché è lontana dalla mera logica inserire una norma di questo tipo sul calcio in un provvedimento che riguarda immigrazione e sicurezza. Fatto sta che dalla stagione 2019/2020 – quindi la prossima – i club con i bilanci fuori norma non potranno riempire e rimpolpare le proprie casse con i soldi dei diritti televisivi. A rischiare sono alcuni club della Serie A – per non parlare della B, con le vicende estive che hanno messo in luce un grave problema a livello di gestione economico-finanziaria di diverse società, declinata nel caos che ancora la contraddistingue – che spesso e volentieri attingono dal credito sportivo facendosi scontare in anticipo le rate dei diritti tv.

Diritti Tv, gestione proficua di Juventus e Napoli

Tra le grandi sono abbastanza tranquille Juventus e Napoli. I bianconeri, nonostante le spese sul mercato (vedi Cristiano Ronaldo) hanno da parte loro un fatturato in continua ascesa; gli azzurri, invece, si tengono a galla senza boccheggiare grazie alla gestione economico-finanziaria di De Laurentiis che con la compravendita dei calciatori, con un buon rapporto tra entrate e uscite con gli stipendi e le qualificazioni in Champions League riesce a tenere il saldo sempre in positivo.

Diritti Tv, rischiano Roma e le milanesi

Buono anche il bilancio della Lazio, che con la gestione di Claudio Lotito è riuscita – da tempo – a sistemare con regolarità i propri bilanci, al netto di risultati sportivi più che discreti a fronte di investimenti non stellari. La maglia nera, in attesa dell’ufficializzazione dei bilanci relativi al 2018, la indossano le due milanesi e la Roma. Il Milan (squadra del cuore di Salvini) paga e – forse – pagherà ancora per qualche anno la gestione disastrosa dell’interregno di Li Yonghong, Inter e giallorossi, invece, annaspano da tempo e i loro bilanci sono stati tenuti in vita solo grazie a faraoniche plusvalenze di calciatori, nonostante un trend positivo del fatturato. Un buon esempio di gestione sono quelle di Torino e Cagliari che – insieme al Napoli e al Crotone – sono le uniche società a non aver fatto ricorso al credito sportivo nella scorsa stagione.

Diritti Tv, la Serie B teatro degli orrori

In Serie B, invece, il discorso è ancora più complesso. Ogni anno – da qualche tempo a questa parte, un paio di club rinunciano all’iscrizione al campionato o – al peggio – vengono dichiarati falliti per irregolarità nei bilanci e mancati pagamenti di fideiussioni e stipendi dei propri tesserati. Gli ultimi casi sono stati quelli di Bari, Cesena e Avellino.

(foto di copertina: ANSA/GIORGIO BENVENUTI)

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