I dirigenti del Ministero e le chat cancellate dopo il crollo del ponte Morandi

02/10/2018 di Redazione

Decine di messaggi che dirigenti del Ministero delle Infrastrutture si sono scambiati dopo il crollo del ponte Morandi a Genova sono spariti, rimossi, eliminati dagli stessi autori. È quanto emerge dall’inchiesta della Procura che deve far luce sulle responsabilità del disastro del 14 agosto e che da ieri conta 21 indagati, oltre alle società Autostrade e Spea, quest’ultima delegata al monitoraggio della rete autostradale. Le chat cancellate risalirebbero ai giorni immediatamente successivi alla tragedia del viadotto. Si legge oggi sul quotidiano La Repubblica (articolo di Giuseppe Filetto e Marco Lignana):

L’inchiesta, comunque, scopre che a ridosso del 14 agosto scorso (giorno del disastro che ha fatto 43 morti) i contenuti di diversi messaggi scambiati tra i dirigenti degli enti sono stati eliminati, ma sul “registro” sono rimasti i contatti, cioè chi ha spedito a chi, a che ora e in che data. Succedeva anche nella notte successiva alla strage, mentre i soccorritori scavavano con le mani e alla luce delle torce elettriche per tirare fuori dalle macerie le vittime e salvare qualche vita. Su questo fronte delicatissimo in queste ore lavorano i militari del Primo gruppo di Genova.

Ponte Morandi, gli investigatori a caccia delle chat cancellate dai dirigenti di Mit e Autostrade

Ora gli investigatori cercano di recuperare il contenuto delle chat di Whatsapp, degli sms e delle mail inviate e ricevute dai dirigenti di Mit, Autostrade, Spea e Provveditorato alle opere pubbliche della Liguria attraverso strumenti di ‘mobile forensics‘, una branca dell’informatica forense che si occupa dell’acquisizione, della preservazione, dell’analisi e del reporting dei contenuti da un dispositivo mobile, come uno smartphone o un tablet, che possono essere rilevanti in un’indagine o un processo.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / SIMONE ARVEDA)

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