Le parole dei due ragazzi americani in cella: «Volevamo solo divertirci»
02/08/2019 di Redazione
In un primo momento li avevano descritti come solitari e scostanti nei confronti degli altri detenuti di Regina Coeli. Oggi, invece, dopo aver accertato che la loro detenzione in carcere rispetta tutti gli standard di un Paese civile – l’ispezione di Ivan Scalfarotto del Partito Democratico è servita proprio a questo scopo -, emergono anche le prime parole di Elder Lee e Gabriel Natale Hjorth scambiate con i compagni di cella che parlano inglese.
Difesa ragazzi americani: «Volevamo solo divertirci»
«Non avevamo affatto intenzione di uccidere il carabiniere – avrebbero detto i due ragazzi – quella sera volevamo soltanto divertirci». I due ragazzi avrebbero offerto anche qualche spiegazione, come riportato dal quotidiano La Stampa, in merito all’utilizzo di un coltello da Marine da parte di Elder Lee. Il ragazzo avrebbe voluto difendere l’amico che si stava recando all’appuntamento con l’intermediario Brugiatelli per cercare di portare a termine la trattativa per il recupero del borsello rubato, subito dopo la truffa dell’aspirina venduta al posto della cocaina.
Difesa ragazzi americani, la strategia
Inoltre, i due ragazzi insistono sulla linea difensiva che hanno messo in evidenza nelle primissime ore dopo il loro arresto: non erano consapevoli che le due persone che accompagnavano Brugiatelli fossero dei carabinieri, così come non avevano riconosciuto i militari che erano in borghese. In più, hanno affermato che, dopo aver accoltellato Mario Cerciello Rega, sono scappati via pensando che l’uomo in realtà non fosse morto, ma semplicemente ferito.
Ora starà agli avvocati dei due americani, Roberto Capra e Renato Borzone, decidere quale strategia difensiva adottare: sicuramente, il primo passaggio sarà quello di fare ricorso contro la detenzione presso il Tribunale del Riesame.