Luigi Di Maio viene sfiduciato dai dissidenti M5S: non lo vogliono più come capo politico

24/09/2019 di Enzo Boldi

È stata una riunione infuocata a Palazzo Madama tra i senatori del Movimento 5 Stelle. Alla fine di questo incontro, durato più del dovuto, Michele Giarrusso ha annunciato di aver già pronta – e non solamente firmata da lui – una lettera ufficiale per chiedere un passo indietro a Luigi Di Maio dai suoi ruoli. In particolare l’attenzione va su quello di capo politico del Movimento 5 Stelle. Insomma, dopo la scissione nel Partito Democratico, l’alleanza con i dem ha portato una sorte di serpe in seno anche nei pentastellati.

Secondo quanto raccolto dall’AdnKronos, la proposta da parte dei dissidente di Movimento 5 Stelle – oggi si sono riuniti i senatori, ma il malcontento vaga nell’aria anche alla Camera da diversi giorni – sarebbe quella di sostituire il capo politico pentastellato con un comitato composto da dieci persone. In sintesi: dieci teste pensanti al posto di quella di Luigi Di Maio, finito sulla graticola dopo l’accordo portato avanti e concretizzato con il Partito Democratico per dar vita al governo Conte 2.

Di Maio rischia il posto nel M5S

E questa lettera, annunciata anche da Michele Giarrusso, va già alla ricerca delle firme pentastellate all’interno del Parlamento. Qualora non si raggiungesse il numero minimo di consensi, inoltre, la fronda dei dissidenti anti-Luigi Di Maio sarebbe pronta a rivolgersi anche al garante Beppe Grillo affinché si arrivi a una soluzione: togliere il potere politico nel Movimento dalle mani di Di Maio.

La sentenza di Giarrusso

«Di Maio dovrebbe lasciare tutti gli incarichi. Non vedo quale esperienza possa vantare agli Esteri. Abbiamo perso 6 milioni di voti, siamo in minoranza in Consiglio dei ministri – ha detto Michele Giarrusso all’AdnKronos -. Toninelli deve raccontarci per filo e per segno come mai abbiamo mandato a quel paese 6 milioni di elettori. Finché non chiarisce su quanto successo nell’ultimo anno e mezzo, non abbiamo bisogno di ulteriori ambiguità».

(foto di copertina: ANSA/FILIPPO ATTILI)

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