Tragedia Genova, Conte: «Responsabilità di Autostrade, via la concessione»
15/08/2018 di Gianmichele Laino
Giuseppe Conte ha ribadito che intende revocare la concessione per la gestione delle strade italiane alla società Autostrade spa. Lo ha affermato nel corso della conferenza stampa conclusiva della sua due giorni a Genova, dove il crollo del ponte Morandi del 14 agosto ha causato la morte di almeno 39 persone (bilancio provvisorio). «Non possiamo aspettare i tempi della giustizia – ha detto il presidente del Consiglio -. Il Governo, nell’atto di disporre nuove concessioni, sarà molto più rigoroso nella valutazione delle clausole. Andremo a rivedere i contratti di servizio per rendere più stringenti i vincoli».
Inoltre, il presidente del Consiglio ha antecipato che lo stato di emergenza a Genova durerà per 12 mesi, che verranno stanziati subito 5 milioni di euro per i primi interventi e che verrà nominato un commissario straordinario per la ricostruzione a Genova. Inoltre, sempre Conte ha indetto un giorno di lutto nazionale, in concomitanza con i funerali delle vittime del crollo del ponte Morandi.
Un intervento anticipato da quello del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, nonché vicepremier nel governo di Giuseppe Conte. Aveva indicato direttamente i responsabili della tragedia: il leader del Movimento 5 Stelle li aveva individuati nei vertici della società Autostrade per l’Italia, minacciando di togliere loro le concessioni per la gestione della rete viaria italiana.
LEGGI ANCHE > Marius andava al lavoro, il piccolo Samuele in vacanza: tutti i sogni spezzati sul ponte di Genova
Di Maio contro Autostrade, «responsabile disastro di Genova»
«I responsabili hanno un nome e un cognome – aveva detto Luigi Di Maio -. Sono rappresentati da Autostrade per l’Italia. Dopo anni in cui si è detto che le cose dai privati sarebbero state gestite molto meglio, ci troviamo con uno dei più grandi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza. Autostrade doveva fare i lavori di manutenzione e non li ha fatti. Si dimettano i vertici».
Le parole di Luigi Di Maio erano arrivate direttamente nel corso di un’intervista a Radio Radicale. Il ministro dello Sviluppo Economico, poi, aveva affondato il colpo. «È possibile, in caso di inadempienze, ritirare la concessione e far pagare multe fino a 150 milioni di euro. Il ministro Toninelli ha avviato le procedure per il ritiro della concessione».
Di Maio contro Autostrade, Toninelli: «Via la concessione»
L’alternativa, secondo Luigi Di Maio, è la gestione delle autostrade italiane da parte dello Stato. «Possiamo gestirle noi – ha detto il leader politico del Movimento 5 Stelle -. Ad Autostrade paghiamo i pedaggi più alti d’Europa e loro pagano tasse bassissime perché sono posseduti da una finanziaria Benetton in Lussemburgo».
La posizione espressa da Luigi Di Maio era stata confermata dal ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli che, sulla sua pagina Facebook, ha annunciato l’avvio delle procedure per l’eventuale revoca delle concessioni ad Autostrade spa.
Di Maio contro Autostrade, la replica della società
Autostrade ha voluto replicare alle critiche ricevute dall’intero esecutivo e alla possibile decisione di revocare la concessione. «L’efficacia dei controlli – hanno fatto sapere da Autostrade spa – è garantita da società leader nel mondo. Autorevoli soggetti esterni hanno sempre fornito alle strutture tecniche della società adeguate rassicurazioni sullo stato dell’infrastruttura». La Direzione Tronco di Genova, sempre secondo Autostrade, ha effettuato le verifiche con cadenza trimestrale.
Di Maio contro Autostrade, attacca anche Salvini
Anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha attaccato la società Autostrade, nel corso di un’intervista a Radio 24. «Una società che fa milioni di utili – ha affermato Salvini – deve spiegare agli italiani perché non ha fatto il possibile per reinvestire una parte di quegli utili in sicurezza. C’è una responsabilità penale, civile e societaria. Un’azione contro Autostrade mi sembra doverosa per rispetto a chi non c’è più».
(Foto da pagina Facebook di Matteo Salvini)