Ora Di Maio apre al bipolarismo
I risultati delle Regionali, secondo l'ex capo politico M5S, indicano la via per il futuro
22/09/2020 di Enzo Boldi
Se da una parte il Movimento 5 Stelle ha incassato la vittoria (praticamente scontata) al referendum sul taglio dei parlamentari, dall’altra si è aperta la solita tornata di riflessioni sulle elezioni locali. Il M5S, ancora una volta, è apparso in difficoltà nelle Regionali e, questa volta, non è bastata neanche l’alleanza in Liguria con il Pd con la convergenza sul nome di Ferruccio Sansa (come accaduto nel settembre scorso in Umbria). E ora il ministro degli Esteri (ed ex capo politico pentastellato) parla di fallimento dello schema tripolare, con l’apertura a un’alleanza stabile con il Centrosinistra. Luigi Di Maio bipolarismo, un’idea che rischia di far scomparire definitivamente il M5S.
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«Di certo c’è stata una forte polarizzazione del voto. Lo schema a tre non ha funzionato – ha sentenziato Luigi Di Maio nella sua intervista a Il Fatto Quotidiano -. Dobbiamo tenere conto del fatto che dove siamo in coalizione spesso andiamo meglio nelle urne. E questo deve farci valutare anche intese con liste civiche». Un cambio di passo sostanziale per un partito nato come Movimento e con determinate caratteristiche: rappresentare l’alternativa al bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra.
Di Maio bipolarismo, le Regionali e la scomparsa del terzo polo
Una bella idea quella di un terzo polo concreto che ha avuto successo all’inizio, prima di scontrarsi con la realtà politica italiana e le urne elettorali. Il Movimento 5 Stelle è ancora la forza di maggioranza all’interno del Parlamento. Sia alla Camera che al Senato. Non ha avuto i numeri per governare da solo ed è stato ‘costretto’ ad allearsi al governo: prima con la Lega, poi con il Pd (Italia Viva, LeU e +Europa). Insomma, Di Maio bipolarismo era una tesi che sembrava già essere applicata. Nella pratica ancor prima che nella teoria.
Il fallimento dello schema a tre
La realtà dei fatti, però, mostra come neanche il bipolarismo (imperfetto) citato da Luigi Di Maio abbia portato concreti benefici all’attuale alleanza di governo. I due esperimenti in Umbria (prima) e in Liguria (dopo) si sono conclusi con due sconfitte. E anche nelle altre Regioni in cui Pd e M5S si sono presentati separati (e sconfitti), la somma dei voti dei loro candidati non avrebbe portato a una vittoria. Neanche nelle Marche, dove il gap finale è risultato minore. Insomma, una resa dei conti mentre i pentastellati continuano a perdere voti. Ovunque.
(foto di copertina: da Instagram Stories di Luigi Di Maio)