Alessandro Di Battista torna alla carica: «Mattarella non si opponga al cambiamento»

23/05/2018 di Redazione

La convocazione di Giuseppe Conte al Quirinale dovrebbe avere calmato i sentimenti dell’ex deputato M5S Alessandro Di Battista, il quale nella mattinata di mercoledì 23 maggio ha ammonito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a non opporsi al cambiamento.

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Il messaggio, come prevedibile, è stato affidato a Facebook:

#VoglioIlGovernoDelCambiamento

Il Presidente Mattarella ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica ovvero ai cittadini ai quali appartiene la sovranità. Per settimane, in una fase delicatissima dal punto di vista istituzionale, ha ricordato ai partiti politici le loro responsabilità. Per giorni ha insistito sull’urgenza di formare un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ebbene, finalmente, una maggioranza si è formata, una maggioranza che piaccia o non piaccia al Presidente Mattarella o al suo più stretto consigliere, rappresenta la maggior parte degli italiani. Sono gli italiani ad avere diritto ad un governo forte, un governo capace di intervenire, se necessario con la dovuta durezza, per ristabilire giustizia sociale. Un governo capace soprattutto di ristabilire un principio sacrosanto in democrazia: il primato della politica sulla finanza. Mi rendo conto che ristabilire questo principio possa far paura a qualcuno ma non dovrebbe intimorire chi ha l’onore di rappresentare l’unità nazionale. Il Presidente della Repubblica non è un notaio delle forze politiche ma neppure l’avvocato difensore di chi si oppone al cambiamento. Anche perché si tratterebbe di una causa persa, meglio non difenderla.

P.S. Invito tutti i cittadini a farsi sentire. Usiamo la rete, facciamo foto, video. È in gioco il futuro del Paese #VoglioIlGovernoDelCambiamento

Parole, queste, che non sono affatto piaciute al di fuori del Movimento. La segretaria di Possibile Beatrice Brignone ha replicato a stretto giro di posta all’invettiva dell’attivista pentastellato: “L’attacco Di Alessandro Di Battista al presidente della Repubblica Mattarella è un atto grave, l’ennesimo sfregio istituzionale, che prosegue la linea irresponsabile dei quasi vincitori del 4 marzo. Ma ricordiamolo: prendere più voti alle elezioni non significa diventare Imperatori. Il Movimento 5 Stelle dovrebbe sapere che il rispetto delle Istituzioni non è un semplice atto di galateo, ma è quel che prescrive la Costituzione. Proprio quella che i grillini hanno difeso, a suon di spettacolari tour, dalla pessima riforma voluta da Renzi“.

Il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, ha da canto suo dichiarato di avere inviato una copia della Costituzione a Di Battista incentivandolo a ripassarne gli articoli 92 e 95.

Anche Vittorio Di Battista, padre di Andrea, si è scagliato contro Mattarella paventando l’ipotesi di un Quirinale come la Bastiglia:

I DOLORI DI MISTER ALLEGRIA.

E’ il papà di tutti noi.
E’ quello che si preoccupa di varare un governo.
E’ quello che ha avallato la legge elettorale che impedisce di varare un governo.
Poveretto, quanto lo capisco.
In più ci si mettono le fianate sul cv di Giuseppe Conte, le perdite in Borsa e la irresistibile ascesa dello spread.
Poveretto, quanto lo capisco.
Lo capisco e per questo, mi permetto di dargli un consiglio, un consiglio a costo zero.
Vada a rileggere le vicende della Bastiglia, ma quelle successive alla presa.
Quando il Popolo di Parigi assaltò e distrusse quel gran palazzone, simbolo della perfidia del potere, rimasero gli enormi cumoli di macerie che, vendute successivamente, arricchirono un mastro di provincia.
Ecco, il Quirinale è più di una Bastiglia, ha quadri, arazzi, tappeti e statue,
Se il popolo incazzato dovesse assaltarlo, altro che mattoni.
Arricchirebbe di democrazia questo povero paese e ridarebbe fiato alle finanze stremate.
Forza, mister Allegria, fai il tuo dovere e non avrai seccature.

Le colpe del padre, ovviamente, non devono ricadere sui figli. Ma è anche ovvio che queste parole un certo rumore lo fanno.
(Foto credits: Ansa)

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