I detenuti contro Claudio Pinti, l”untore’ dell’Hiv. «Ti stacchiamo la testa»

15/06/2018 di Redazione

I detenuti si ribellano contro Claudio Pinti, l’autotrasportatore di 36 anni arrestato due giorni fa con l’accusa di lesioni dolose gravissime per aver avuto rapporti sessuali non protetti senza informare i partner di essere sieropositivo Hiv. L”untore’ avrebbe fatto per anni senza precauzioni con donne e uomini.

 

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«Sei finito»: i detenuti si ribellano a Claudio Pinti, l”untore’ dell’Hiv di Ancona

Pinti, finito in manette dopo essere stato denunciato dalla ex compagna, rimasta infettata, ha suscitato una ribellione da parte degli altri reclusi nel carcere di Montacuto, ad Ancona. «Sei finito», «Appena esci dalla cella ti stacchiamo la testa», sono alcune delle frasi che gli sono state rivolte, come riportato dall’Ansa. Il suo avvocato, Alessandra Tatò, ha chiesto gli arresti domiciliari. A lui è stata assegnata la stessa cella in cui era stato rinchiuso Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano arrestato per l’omicidio e lo smembramento di Pamela Mastropietro, la 18enne romana il cui cadavere fatto a pezzi fu trovato in due trolley nelle campagne del Maceratese. Oseghale è stato poi trasferito nel carcere di Marino del Tronto ad Ascoli Piceno.

(In copertina la foto di Claudio Pinti divulgata dalla Polizia di Stato per esigenze investigative e per il rilevante interesse pubblico che potrebbe riguardare eventuali altre vittime di reato. La Squadra mobile di Ancona sta cercando di contattare coloro che abbiano eventualmente avuto incontri sessuali con il 36enne. Credit immagine: ANSA / UFFICIO STAMPA POLIZIA DI STATO)

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