Le ultime ore di vita di Desirée Mariottini

24/10/2018 di Enzo Boldi

«Ho perso il treno, resto a dormire a Roma da una mia amica». Queste sono le ultime parole dette al telefono da Desirée Mariottini alla nonna la sera del 17 ottobre, prima che la sua famiglia perdesse le sue tracce fino al tragico ritrovamento tra le strutture fatiscenti di un ex-cantiere della zona San Lorenzo. Lì, al civico 26 di via dei Lucani, la 16enne di Cisterna di Latina ha trovato la morte. Su questa vicenda continuano a indagare gli inquirenti alla ricerca dei responsabili, cercando di mettere insieme tutti i tasselli e scovarne di nuovi.

A raccontare dell’ultima telefonata fatta da Desirée alla nonna – che viveva con lei, con la sorella più piccola e con la madre nella loro casa di Cisterna di Latina – è stato Valerio Masci, legale della famiglia della vittima. Una telefonata che avrebbe lasciato tranquilli tutti fino al giorno dopo, quando si sono perse le tracce della 16enne. Poi la telefonata nel cuore della notte del 19 ottobre, l’arrivo dei soccorsi e l’identificazione della giovane Desirée quando ormai non c’era più nulla da fare.

L’ultima telefonata di Desirée prima di sparire nel buio

Drogata e violentata da più persone in uno stupro di gruppo. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono molte, così come le notizie che pian piano vengono diffuse. Per gli investigatori, anche analizzando i risultati dell’autopsia, potrebbe non essere peregrina l’ipotesi che Desirée sia stata violentata quando non era già più cosciente. Dall’esame autoptico, infatti, è emersa la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue e altri dettagli che metterebbero in mostra l’esistenza di un rapporto sessuale poco prima del decesso.

Alcune persone raccontano che la ragazza aveva già visitato quell’ex-cantiere di San Lorenzo

Gli investigatori e le forze dell’ordine stanno anche ascoltando i racconti di alcune persone che vivono nella zona e nei pressi di quell’ex cantiere che avrebbe dovuto ospitare un lussuoso studio di design, prima dell’abbandono al degrado (strutturale e sociale) nel quale la giovane Desirée ha perso la vita. Secondo alcune testimonianze, sarebbe emerso che la 16enne gravitasse in quello stabile già da un paio di giorni e che lo avesse visitato già altre volte in passato. Versioni da prendere con le pinze e che saranno valutate con tutta l’attenzione del caso – data la delicatezza della storia e il coinvolgimento di una minorenne – da parte degli inquirenti.

(foto di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)

Share this article