Stiamo aspettando la denuncia di Di Maio alla procura della Repubblica

18/10/2018 di Redazione

È mezzogiorno passato e ancora non si ha notizia di alcuna denuncia alla procura della Repubblica da parte del cittadino – nonché vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico – Luigi Di Maio. Ieri, a Porta a Porta di Bruno Vespa, aveva annunciato un esposto da presentare «domani mattina» (oggi, ndr) alla procura della Repubblica. Ma il Movimento 5 Stelle, che ci ha da sempre abituato a documentare qualsiasi sua azione (specialmente quelle più clamorose) in diretta social, non ha ancora battuto un colpo. Ci hanno ripensato? Forse. Le ultime indicazioni ci danno un Luigi Di Maio barricato all’interno del Mise.

LEGGI ANCHE > Decreto fiscale, il momento esatto in cui Di Maio scopre che non è arrivato al Quirinale | VIDEO

La denuncia alla procura della Repubblica di Di Maio non è ancora arrivata

Successivamente alla sua roboante dichiarazione, in ogni caso, si sono susseguite – a distanza di poco tempo – le smentite della presidenza della Repubblica sull’arrivo del decreto fiscale (la cui modifica era sfuggita a Di Maio) al Quirinale e della Lega che ha affermato di non aver mai modificato il decreto, che – invece – era stato licenziato proprio così dal consiglio dei ministri.

Insomma, già solo partendo da queste due affermazioni, si capisce che una eventuale denuncia alla procura della Repubblica sarebbe quantomeno infondata. Tant’è, ripercorriamo le procedure che Luigi Di Maio avrebbe dovuto seguire (o dovrà seguire, chissà) per presentare un esposto alla procura della Repubblica.

Come si fa una denuncia alla procura della Repubblica?

Innanzitutto, Di Maio ha parlato esplicitamente di una «denuncia alla Procura della Repubblica» (alla procura della Repubblica si possono presentare anche querele o esposti). Quando è stato commesso un reato, infatti, chiunque può informarne il Procuratore della Repubblica, direttamente o tramite polizia giudiziaria, presentando denuncia scritta o con dichiarazione a verbale. Nel caso di una denuncia non obbligatoria (come sembrerebbe essere quello evidenziato dal ministro dello Sviluppo Economico), non è previsto alcun termine per la sua presentazione.

La denuncia deve contenere l’esposizione esatta e sintetica dei fatti ed essere sottoscritta dal denunciante o dal suo avvocato: può essere sia scritta, sia verbale. Al momento, però, non abbiamo notizia di niente di tutto ciò.

Ma, soprattutto, perché Di Maio dovrebbe presentarla?

Ma, poi, per quale motivo Luigi Di Maio dovrebbe presentare una denuncia alla procura della Repubblica? Ci sono gli estremi, in questo caso, per l’eventuale reato di falso in atto pubblico? Quest’ultima fattispecie, prevista dall’articolo 476 del codice penale, si verifica quando «il pubblico ufficiale, che, nell’esercizio delle sue funzioni, forma, in tutto o in parte, un atto falso o altera un atto vero» e la pena può essere la reclusione da uno a sei anni.

Tuttavia, non si comprende – viste soprattutto le testimonianze dei leghisti, che rivendicano l’autenticità dell’atto, così come è stato licenziato dal consiglio dei ministri – né come questa fattispecie possa configurarsi, né nei confronti di chi questa denuncia debba essere presentata. Bisogna fornire, infatti, specifiche indicazioni: denunciare «la manina» potrebbe non essere sufficiente.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANGELO CARCONI)

Share this article