Denis Verdini indagato a Messina per finanziamento illecito ai partiti

26/07/2018 di Enzo Boldi

Una notizia che non fa – quasi – più notizia. Denis Verdini è stato inserito nel registro degli indagati dalla Procura di Messina con la – solita – accusa di finanziamento illecito ai partiti. Il provvedimento è stato preso nell’ambito all’inchiesta che lo scorso 4 luglio ha portato all’arresto dell’ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa (Cga) siciliano Giuseppe Mineo. L’ex senatore di Ala (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie) ha ricevuto questa mattina dai pm l’avviso di garanzia e l’invito di comparizione.

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Per la Procura di Messina, Denis Verdini avrebbe ricevuto circa 300mila euro dall’avvocato Piero Amara –  già coinvolto nell’inchiesta sul “Sistema Siracusa” -, attraverso alcuni passaggi societari. I fondi sarebbero stati ricevuti a titolo di finanziamento del gruppo politico di cui l’ex Senatore di Ala era coordinatore. In cambio di quella cifra, Verdini avrebbe sostenuto, come poi realmente accaduto, la candidatura e la designazione di Giuseppe Mineo al Consiglio di Stato. In effetti, il governo Renzi aveva scelto proprio Mineo come figura da inserire tra i magistrati del Cds, ma la sua nomina venne bloccata da un procedimento in corso a carico del giudice siciliano.

Denis Verdini indagato a Messina, coinvolto nelle nomine al Cds

La vicenda si inserisce a pieno titolo nell’inchiesta per corruzione giudiziaria che ha coinvolto Giuseppe Mineo, accusato di essersi interessato affinché fosse sovrastimato il danno chiesto – tramite ricorso amministrativo – da una ditta cliente di Amara, l’impresa Frontino “Open Land“. L’azienda era impegnata in un contenzioso col Comune e la Sovrintendenza di Siracusa e il giudice Mineo era magistrato relatore in una delle cause. In cambio di questo favore, Mineo avrebbe chiesto la nomina al Cds e 115mila euro, somma che l’avvocato Amara versò a un amico dell’ex giudice, l’ex presidente della Regione Giuseppe Drago.

Denis Verdini indagato, l’habitué dell’accusa di finanziamento illecito ai partiti

Tornando a Denis Verdini, si tratta della terza volta in cui all’ex Senatore di Ala viene contestato il capo di imputazione di finanziamento illecito ai partiti. Prima nell’ambito dell’inchiesta sulla P3 – quando fu condannato a 1 anno e 3 mesi, oltre a una multa di 600mila euro -, poi l’indagine sulla compravendita di un immobile di via della Stamperia a Roma che nel girò di poche ore gli fruttò una plusvalenza di 18 milioni di euro. Per quest’ultima inchiesta, la Procura della Capitale ha chiesto, lo scorso 5 luglio, una condanna a 2 anni. Sempre per l’accusa di finanziamento illecito ai partiti.

 

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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