Nel Def spedito a Bruxelles si parla di aumento dell’Iva
12/04/2019 di Enzo Boldi
Partiamo dal presupposto che il Def non è un vero e proprio provvedimento, ma una cornice all’interno della quale costruire la Legge di Bilancio del prossimo anno (e non solo). Resta, però, evidente come le dichiarazioni pubbliche rilasciate da Luigi Di Maio e Matteo Salvini non siano proprio in linea con quanto scritto e approvato dal Consiglio dei Ministri. In particolare, tra le 164 pagine inviate a Bruxelles si parla di una previsione di aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti.
«La lettura della previsione tendenziale deve tenere conto del fatto che la legislazione vigente, come modificata dalla Legge di Bilancio 2019, prevede un aumento delle aliquote Iva a gennaio 2020 e a gennaio 2021, nonché un lieve rialzo delle accise sui carburanti a gennaio 2020», si legge a pagina 5 del Def nel capitolo dedicato allo ‘Scenario macroeconomico e finanza pubblica tendenziali’. Ovviamente, come si può comprendere dalle parole scritte nel testo, si tratta di una previsione che tiene conto solamente della legislazione vigente.
L’aumento dell’Iva e delle accise sancito dal Def spedito a Bruxelles
In pratica, si tratta di quelle famose clausole di salvaguardia che potrebbero essere sterilizzate con nuove norme. L’aumento dell’Iva (e delle accise sui carburanti), infatti, era già previsto con la Legge di Bilancio 2019 come ‘garanzia’ da fornire all’Europa per rientrare all’interno dei paletti e dei parametri di Bruxelles. Un’assicurazione sulla vita in caso di un anno meno bello rispetto alle previsione ottimistiche di un Paese.
Le differenze con il Def 2017
L’altro lato della medaglia, però, è che lo stesso testo del Def non annuncia il contrario: l’Iva, rimanendo le cose allo Stato attuale, aumenterà. L’unico modo per evitare tutto ciò è trovare i 23,1 miliardi nel 2020 e i 28,8 nel 2021 di fondi per avere le coperture necessarie. Qualora non si arrivasse a dama non ci sarebbe nessuna norma a salvare i cittadini dall’aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti. Come spiega l’Agi, anche nel Def 2017 – redatto e approvato dal governo Gentiloni – si faceva riferimento all’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto, ma con una differenza sostanziale. Fin dalle prime pagine del testo, infatti, si parlava di ‘disattivazione e sterilizzazione’: «In merito alle clausole di salvaguardia tuttora previste in termini di aumento delle aliquote Iva e delle accise, il Governo intende sostituirle con misure sul lato della spesa e delle entrate, comprensive di ulteriori interventi di contrasto all’evasione». Adesso, invece, no.
(foto di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)