Gregorio De Falco non ha votato contro il condono a Ischia

Gli haters di Gregorio De Falco e chi lo sta idolatrando per ciò che è avvenuto nella serata di ieri in Commissione al Senato rimarranno delusi. Sta passando il messaggio, anche grazie alle condivisioni e post sui social da parte degli esponenti dell’opposizione, che il senatore del Movimento 5 Stelle abbia votato contro il cosiddetto «condono Ischia». Ma non è così. Il dissidente pentastellato – già al centro delle critiche grilline dopo la sua presa di posizione nei confronti del decreto sicurezza – ha solamente espresso un parere favorevole a un emendamento di Forza Italia che prevede normative più stringenti per la sanatoria degli stabili abusivi a Ischia. Quindi, un condono.

L’emendamento in questione è quello presentato dalla senatrice di Forza Italia Urania Papatheu (articolo identico a quello del senatore dem Salvatore Margiotta) che non prevede un «No» al condono a Ischia, ma solamente dei paletti più stringenti. Quello votato da De Falco, quindi, è un condono a tutti gli effetti, solo che – a differenza di quanto proposto dal Movimento 5 Stelle – è meno tombale. E a spiegarlo è il senatore forzista Paolo Mallegni: «Ci sono così vincoli più stringenti, quindi tenendo conto dei luoghi di inedificabilità come è giusto che sia. Noi non siamo contrari al condono, ma volevamo che fosse organizzato meglio».

Gregorio De Falco non ha votato contro il condono a Ischia

In pratica, per fare riferimento alle normative vigenti, il condono inserito nel «decreto Genova» dal Movimento 5 Stelle fa riferimento alla legge del 1985 voluta da Bettino Craxi, che prevede un condono cosiddetto «tombale», mentre quello proposto dalla forzista Urania Papatheu e votato in Commissione Senato da Gregorio De Falco rimanda ai paletti fissati dalle sanatorie edilizie portate avanti dal governo Berlusconi.

La sanatoria passerà comunque in Senato con la formula M5S

Cade così la martirizzazione e l’esaltazione di Gregorio De Falco che, di fatto, ha votato a favore di un condono a Ischia. Magari più stringente, ma pur sempre di sanatoria edilizia si tratta. Inoltre, come sottolineato dallo stesso Luigi Di Maio, il «decreto Genova» – con il condono in versione Cinque Stelle – passerà lo stesso in Senato. Con buona pace dei dissidenti M5S – che ora rischiano sospensione (Nugnes, per essersi astenuta) ed espulsione (De Falco) -, di chi a mezzo social sostiene di esser contro il condono e poi vota a favore di un «condonino» e di chi mitizza figure politiche che votano contro il proprio partito ma, in realtà, si esprime (lo stesso) favorevolmente al condono.

(foto di copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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