Il mondo social, da Fedez a Elodie, deve ricordare al Vaticano che siamo uno stato laico

La mobilitazione a cui stiamo assistendo oggi sui social per la questione ddl Zan e Vaticano ha raggiunto proporzioni enormi

22/06/2021 di Ilaria Roncone

Oggi è caos sulla questione ddl Zan Vaticano dopo la richiesta formale arrivata al governo italiano tramite monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati. Si parla di violazione di «alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato» adesso, dopo che il disegno è stato esaminato e approvato alla Camera già lo scorso 4 novembre. Attualmente la discussione è al Senato, con il testo che deve ancora essere esaminato dopo mesi di ostruzionismo da parte del presidente leghista della commissione.

In tanti si stanno esprimendo sulla questione e Fedez, che ha ospitato una diretta con Zan sul suo profilo Instagram, non fa eccezione. Solo nelle ultime ventiquattro ore la comunità LGBTQ+ ha dovuto fare i conti con la fermata della metro B Colosseo, tinta di arcobaleno, vandalizzata e con la decisione della UEFA di impedire al comune di Monaco di tingere lo stadio coi colori arcobaleno prima del match Germania-Ungheria. Intanto Fedez, Elodie e moltissimi altri influencer hanno deciso di parlare della questione portandola all’attenzione di milioni di persone che, così, potranno venire a conoscenza della notizia per poi – si spera – analizzare la questione con spirito critico e facendosi un’idea propria.

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Fedez e Elodie in trend per essersi esposti contro il Vaticano

Fedez già questa mattina ha dedicato una serie di storie alla questione tirando in ballo sia le tasse arretrate sugli immobili che il Vaticano deve all’Italia – cifra che,  secondo l’Unione europea, ammonterebbe a circa 5 miliardi – e i preti pedofili processati e condannati in Italia che, però, vengono trattati diversamente dalla giustizia vaticana. Anche Elodie ha voluto dire la sua in maniera molto più sintetica ma finendo prima nei trend Twitter in questo pomeriggio. Il messaggio breve e conciso: grazie mamma e papà per non avermi battezzata. Una dopo l’altra stanno arrivando le reazioni da parte del mondo politico, compresa quella di colui che ha dato il nome alla legge e che sottolinea un punto che ai sovranisti – che stanno esultando in queste ore – non piacerà sicuramente.

Ancora una volta, quindi, il mondo degli influencer e di quelli che hanno la possibilità di raggiungere – tramite social – un bacino di utenza molto più grande rispetto a qualsiasi politico ha detto la sua, lasciando un’impronta evidente sui trend della giornata di oggi e, probabilmente, anche di quelle che verranno.

Alessandro Zan sulle dichiarazioni ddl Zan Vaticano

«Ingerenze estere nelle prerogative di un parlamento sovrano»: non serve dire altro. Proprio di questo si tratta – come sottolinea Alessandro Zan -. dell’interferenza da parte di uno stato estero negli affari di un’Italia che – concordati o non concordati – viene definita laica dalla nascita stessa della Repubblica. Per la prima volta l’interferenza diretta del Vaticano nel processo di legislazione italiana è stata resa nota al mondo e, come è normale che sia, ne è nata una polemica che terrà banco per i giorni – se non le settimane – a venire, considerato anche il Pride Month in corso.

Matteo Salvini, uno dei leader populisti alla guida del partito che più ostacola il ddl Zan, ha festeggiato per la presa di posizione del Vaticano. Un Vaticano che – quando conviene – va ascoltato e appoggiato. Peccato solo che quando si tratta di immigrazione, con il Papa che sottolinea sempre l’importanza dell’accoglienza delle persone che scappano dai paesi più poveri, Salvini non esiti a contraddire quella Santa Sede che oggi idolatra.

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