Faraone di Italia Viva dice che su Open Arms manderebbe a processo anche il presidente Conte
30/07/2020 di Gianmichele Laino
Davide Faraone, senatore di Italia Viva, dà due notizie sul caso Open Arms, che oggi si discuterà in Senato. I parlamentari, infatti, decideranno se concedere o meno – a maggioranza assoluta dei componenti – l’autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Matteo Salvini chiesta dal tribunale di Palermo sulla vicenda della nave della Ong spagnola che, per diversi giorni, restò a largo con 164 migranti a bordo. La prima notizia è che Italia Viva ha esaminato le carte e ha ravvisato una responsabilità da parte di Matteo Salvini in quella circostanza.
LEGGI ANCHE > Open Arms, quel salvagente che i 164 migranti non hanno mai avuto
Davide Faraone: «Su Open Arms, responsabilità anche di Conte»
Sarà Matteo Renzi – in ogni caso – a comunicare l’intenzione di voto dei senatori di Italia Viva sul caso specifico. A questo punto, però, sembra molto vicino il voto positivo nei confronti dell’autorizzazione a procedere. Ma la seconda notizia è destinata a fare più rumore. Secondo Italia Viva, infatti, in quella circostanza – su Open Arms, appunto – si sarebbe ravvisata una responsabilità non soltanto di Matteo Salvini, ma dell’intero governo.
“Noi dalle carte abbiamo valutato che c’è una responsabilità dell’allora Governo e dell’allora Ministro dell’interno Salvini”@davidefaraone #agorarai pic.twitter.com/pIUqH6agbX
— Agorà (@agorarai) July 30, 2020
Per questo Davide Faraone ha detto ad Agorà: «Non si manda a processo Salvini sulla base di una convenienza politica. Secondo noi, dalle carte c’è una responsabilità oggettiva dell’intero governo. Oggi si ragiona su Salvini e, quindi, su una responsabilità del ministro dell’Interno. Ma se dovesse arrivare una stessa proposta relativa a tutti gli esponenti dell’allora governo che presero la stessa decisione, noi ci muoveremmo allo stesso modo. Presidente del Consiglio compreso: il comportamento sbagliato non era stato solo di Salvini, ma dell’intero governo».
Nell’agosto 2019, quando si verificò il caso della Open Arms, era in carica ancora il governo Conte 1, quello con la maggioranza formata dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle. Italia Viva (che allora non era ancora nata e che operava all’interno del Partito Democratico) si trovava all’opposizione. Ma oggi è alleata di una parte di quella vecchia maggioranza (il M5S appunto) e sostiene lo stesso premier che governava all’epoca dei fatti sulla Open Arms. Non sentite anche voi odore di cortocircuito?