Cosa c’è di positivo e cosa di negativo nei dati sul coronavirus del 17 marzo

Anche il bollettino della giornata di oggi, purtroppo, continua a segnare un bilancio negativo. I dati corornavirus 17 marzo segnano nuovi contagi, come segnalato dalla Protezione Civile, che ammontano a 2989 (ieri sono stati 2470) portando a 26.062 le persone in Italia che risultano positive. La crescita, quindi, è costante. Per i dati che rispecchiano le misure adottate bisognerà aspettare la prossima settimana. Oggi sono stati registrati 192 guariti in più, numero che porta a un totale di 2941 coloro che sono guariti dal coronavirus. Coloro che sono isolati nelle loro case e non hanno sintomi o presentano sintomi lievi sono a quota 11.108 (ieri erano 10.197).

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Dati coronavirus oggi: 2060 in terapia intensiva, 345 deceduti

Nella giornata in cui arriva la notizia relativa all’esaurimento dei posti letto nell’ospedale Papa giovanni XXIII di Bergamo arriva a quota 2060 il numero di persone ricoverate in terapia intensiva – rimanendo sempre nell’ordine del 10% sul totale dei contagiati. Per quanto riguarda i deceduti, invece, oggi ne contiamo 345, quattro in meno della giornata di ieri, in cui ne sono stati registrati 349. Le vittime coronavirus arrivano così a quota 2503 nella giornata di oggi. Il dato varia purtroppo di poco e quindi non può essere interpretato come un segnale di miglioramento della situazione.

Cosa c’è di positivo oggi?

Sicuramente va segnalato che, nonostante i posti in terapia intensiva nell’ospedale di Bergamo siano terminati, la rete delle terapie intensive degli ospedali di tutta Italia è già pronta a farsi carico della situazione. L’attività di alleggerimento degli ospedali della regione Lombardia, come comunicato in conferenza stampa, è in pieno svolgimento con 50 pazienti già distribuiti nelle altre regioni nella giornata di oggi (tre in più rispetto a ieri). Anche per quanto riguarda la ricerca di vaccino e medicina per il coronavirus arriva una comunicazione positiva, con gli esperti che sottolineano come la collaborazione nel nostro paese sia massima sia per gli studi che per l’accelerazione dell’accesso ai farmaci. È stato sottolineato come ben presto avremo aziende italiane in grado di produrre e commercializzare il numero di mascherine necessarie per tutta la popolazione.

(Immagine dalla diretta della Protezione Civile)

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