Quanta energia consuma un data center? L’UE avverte Meta e Google

A rischio due progetti di costruzione di nuovi data center, dopo l'incontro dei ministri dell'Ambiente UE

28/06/2022 di Gianmichele Laino

I dati parlano chiaro. La totalità dei datacenter, ovvero dei centri di elaborazione dei dati che permettono alle aziende di svolgere le loro attività dal punto di vista digitale (più grande è la società, più grande sarà il datacenter), rappresenta oltre il 2,7% totale dell’energia elettrica consumata in Europa. Un valore enorme, che sicuramente va rapportato all’importanza che hanno per noi gli strumenti digitali, con cui conviviamo quotidianamente, sia per motivi di lavoro, sia per motivi di intrattenimento. Ma nell’epoca del Green New Deal, l’impatto sull’ambiente dei datacenter non può essere sottovalutato. Per questo, realizzarne di nuovi (di grandissime dimensioni) può rappresentare un problema politico. Ed è proprio questo il problema politico che stanno sperimentando di recente Google e Meta, che stanno progettando due enormi datacenter rispettivamente in Lussemburgo e nei Paesi Bassi.

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Data center Google e Meta, il problema del consumo di energia

Si tratta di investimenti importanti. Per Meta, nella fattispecie, si tratterebbe del datacenter più grande di tutta Europa. Se si fa un conteggio totale, nel continente, ci sono quasi 2mila datacenter, molti di questi collocati in Germania e nei Paesi Bassi. Nei prossimi mesi la quota di energia destinata a questa tipologia di strutture in Europa è destinata ad aumentare, quasi a raddoppiare. Per questo, i ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea – che si stanno riunendo in Lussemburgo in questi giorni – stanno affrontando il problema, stimolati soprattutto da Lussemburgo, Germania, Danimarca, Paesi Bassi e Belgio. La questione sul tavolo potrebbe essere addirittura quella di bloccare in maniera piuttosto decisa la costruzione di altre strutture del genere.

Un tema non da poco. Se lo sviluppo economico ha bisogno di innovazione digitale, allora ci sarà bisogno anche dei datacenter. Ma se i datacenter sono tra le strutture più dispendiose dal punto di vista energetico, come si fa a collocare questo sviluppo economico con le nuove leggi in materia ambientale che, entro il 203o, dovranno avere un effetto tangibile nei vari stati dell’Unione Europea? Il tutto è sempre rapportato dai grandi volumi delle Big Tech che – a dispetto di iniziative sociali volte alla tutela dell’ambiente – in realtà rappresentano una grande fonte di inquinamento: ci sarebbe quasi da pensare che una delle più grandi azioni di ribellione per tutelare il consumo di energia elettrica sia quello di usare al minimo possibile internet. Quello stesso internet che, a volte, ci viene presentato come soluzione per usufruire di servizi in maniera più sostenibile. Un cane che si morde la coda.

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