D’Alema spinge la sinistra a «raccogliere i segnali che arrivano dal M5S»

18/07/2019 di Enzo Boldi

Nel governo si continua a litigare per qualsiasi cosa e Massimo D’Alema ha intuito alcuni segnali che arrivano direttamente dal Movimento 5 Stelle e che, per lui, sono un segno tangibile di un varco aperto nel quale il Partito Democratico e la sinistra devono infilarsi senza troppe esitazioni. Insomma, l’ex presidente del Consiglio ed ex segretario dei DS la vede un po’ come Matteo Salvini, solo da un punto di vista (quello a sinistra) che è un po’ diverso.

«Trovo molto significativo il fatto che i Cinque Stelle si siano smarcati in maniera così clamorosa dalla Lega sul voto a Ursula von der Leyen, che poi non è la fine del mondo – ha detto Massimo D’Alema nella sua intervista rilasciata a La Repubblica -. È un voto che pesa e che è stato determinante. Proprio per questi motivi, a maggior ragione, stanno venendo a galla tutte le difficoltà dell’alleanza di questa maggioranza di governo».

D’Alema spinge per un’alleanza M5S-PD

In effetti, Lega e Movimento 5 Stelle sembrano essere ogni giorno sempre più distanti. Su tutto. Molto più che in passato, con cicatrici visibili alla luce del giorno e insofferenze varie. Negli ultimi giorni si è tornati a parlare di un accordo per il futuro – in caso di crisi nella maggioranza – per un governo formato da Pd e M5s, ma prima Nicola Zingaretti (che mercoledì ha incontrato Roberto Fico) e poi Luigi Di Maio hanno parlato di ricostruzioni fantasiose e diversità che non rendono i due partiti compatibili (ma si diceva così anche per quel che riguarda il Carroccio).

Salvini se ne è accordo e il Pd che fa?

Massimo D’Alema sembra spingere proprio in quella direzione e trova dei punti di contatto per far convivere e coesistere le due forze politiche: «Hanno compensato persino i contorcimenti di una sinistra che, come si vede, non è in difficoltà solo in Italia – spiega a La Repubblica l’ex presidente del Consiglio -. Quel voto ci dice che il Movimento 5 Stelle si è iniziato a muovere in autonomia. Infatti Salvini lo ha capito e ha contestato duramente il voto dei grillini. Lui sembra essersi accorto del senso di quella votazione. Molto più di altri». Il riferimento al Pd sembra essere abbastanza chiaro ed evidente.

(foto di copertina: ANSA/LUCA ZENNARO)

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