Cybersecurity, Conte: «L’Italia non può arrivare in ritardo a questo appuntamento»

Il premier Giuseppe Conte intervistato da La Repubblica

05/12/2020 di Redazione

«La proposta di istituire una fondazione che possa coordinare la ricerca sulla sicurezza cibernetica non è più procastinabile. A livello europeo stiamo realizzando una rete di coordinamento e l’Italia non può arrivare in ritardo a questo appuntamento». È quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista rilasciata a La Repubblica. «Abbiamo lavorato intensamente, sin qui, per realizzare il perimetro di sicurezza nazionale cyber e dotarci delle necessarie strutture operative. Ora dobbiamo completare il progetto con una fondazione che favorisca il coordinamento della ricerca cybernetica, dialogando con università, imprese, centri di ricerca. Il Dis e l’intelligence hanno solo compiti operativi in questo campo, mentre la responsabilità di indirizzo, anche con riguardo a questa fondazione, rimane in capo alle autorità politiche che sono competenti nel campo della sicurezza nazionale e della ricerca».

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Il premier, durante l’intervista, ha anche detto che «siamo in guerra con il virus ma ora inizia la ricostruzione nel segno dell’Europa e sarà il mio governo a guidarla perché non cadrò sul Mes. Non temo il voto del 9 dicembre perché il voto non sarà sull’attivazione del Mes ma su alcune sue modifiche che, grazie anche al contributo dell’Italia, sono servite a migliorare un meccanismo già esistente dal 2012. Continueremo a lavorare per attuare lo schema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS), mentre dobbiamo fare in modo che questo sforzo comune che ha portato ad adottare il piano “Next generation EU”, attraverso il meccanismo del debito comune europeo, possa anche in futuro costituire il naturale presidio contro i cicli recessivi che potranno investire l’Ue».

In merito ai malumori e alle divisioni nel M5S, Conte ha osservato: «Seguo con molta attenzione le vicende interne del M5S che dopo gli Stati Generali sta completando il processo di rinnovo degli organi interni. Immagino che alcune fibrillazioni possano dipendere dal dibattito interno che sta accompagnando questa fase. È un momento in cui possono essere maggiori le difficoltà di operare sintesi politiche. Ma l’indirizzo del Movimento è chiaro: offrire un contributo critico al miglioramento dell’Europa».

Sulla questione del rimpasto, termine su cui Conte è apparso scettico, il presidente del Consiglio ha detto: «Il termine ‘rimpasto’ è una formula che andrebbe esiliata dal lessico della nuova politica. Cosa significa? Rimescolamento delle posizioni di governo? I cittadini non capirebbero. Se invece, nell’ambito di un serio e costruttivo confronto politico, una forza dovesse ravvisare l’opportunità di migliorare la sua squadra, questo sarebbe un altro discorso. Ma deve nascere dalle forze politiche, in maniera trasparente. Sono alla guida di una squadra che sta lavorando molto bene, benchè sottoposta a uno stress incredibile da emergenza sanitaria, sociale ed economica. Il confronto che è in atto, su riforme e priorità del programma, potrà tornare utile a rilanciare l’azione di governo e impostare la ricostruzione con più determinazione. Sui tavoli di lavoro non vi sono litigi ma discussioni sulle migliori soluzioni. Non possiamo lasciarci distrarre da questo chiacchiericcio di fondo», ha concluso Giuseppe Conte.

 

 

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