Cuneo, violenze su una 13enne. Protagonista un militare
12/03/2019 di Enzo Boldi
La Polizia di Stato ha arrestato un militare su mandato del Tribunale di Cuneo. Secondo le accuse che hanno portato al suo fermo, l’uomo si sarebbe reso responsabile di ripetute violenze sessuali ai danni di una ragazzina di 13 anni. Non solo abusi: il militare, dalle descrizioni il più classico degli insospettabili, si sarebbe anche reso protagonista di divulgazione di materiale pedopornografico sui social network, con tanto di minacce di diffondere alcune foto della 13enne.
Dopo aver conquistato la fiducia della 13enne il militare si era fatto inviare alcune foto intime. Così minacciando di divulgare le foto costringeva la giovane a subire rapporti sessuali. L’uomo è stato arrestato dalla Squadra mobile di Cuneo. Le violenze risalgono ad aprile dello scorso anno e sono andate avanti per diversi mesi, fino a quando la ragazzina non ha avuto il coraggio di raccontare quanto accaduto prima agli amici e poi ai poliziotti.
Cuneo, militare arrestato per violenze sessuali e ricatti ai danni di una 13enne
L’uomo, un 30enne insospettabile, sposato e con famiglia, secondo la ricostruzione della Squadra Mobile di Cuneo avrebbe abusato ripetutamente della ragazzina costringendola a subire molteplici rapporti sessuali dietro ricatto. Gli investigatori, data la gravità dei fatti, si sono messi immediatamente alla ricerca del responsabile e, grazie alla collaborazione con le procure di Cuneo e di Torino, quest’ultima competente per il reato di divulgazione di materiale pedopornografico, sono riusciti a raccogliere in breve tempo il materiale probatorio necessario per incastrare il militare.
Le indagini su altre eventuali altre violenze su minori
Ora le indagini si allargheranno ad ampio spettro. La procura di Cuneo, infatti, sta verificando se le attenzioni morbose del militare fossero limitate solamente alle 13enne vittima dei ricatti e degli abusi sessuali. Si cerca di capire se l’uomo si sia reso protagonista di altri atteggiamenti simili nei confronti di altre minorenni. Il militare, per ora in stato di fermo, sarà interrogato dagli inquirenti nelle prossime ore.
La replica dell’Esercito: il militare è sospeso da dicembre
«L’Esercito, esprimendo profondo sdegno e condanna, ha immediatamente sospeso, già dallo scorso mese di dicembre, il graduato dal servizio e da ogni iter concorsuale a cui lo stesso aveva aderito». Lo riferisce in una nota l’Esercito, in merito alla notizia pubblicata da alcuni organi di informazione, relativa all’adozione di misure cautelari nei confronti di personale militare da parte della Procura di Cuneo. «Laddove le accuse fossero confermate – spiega la forza armata – si tratta di un comportamento indegno, inaccettabile e immorale, ancor più aggravato per uomini e donne che indossano l’uniforme e rappresentano lo Stato. Confermando totale condanna e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l’Istituzione e assicurando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel contrastare tali inammissibili condotte. Tali soggetti non sono degni di indossare l’uniforme. Tale avvenimento – sottolinea la nota- lede fortemente la dignità e l’onore di tutto il personale dell’Esercito che, invece, con profonda integrità, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere, in Italia e all’estero, anche a rischio della propria vita».
(foto di copertina da Archivio Ansa)