I carabinieri chiedono i nominativi di chi ha assistito alla proiezione del film su Cucchi
08/11/2018 di Enzo Boldi
Lo scorso 21 ottobre, nella libreria Mondadori all’interno del centro commerciale Le Gru di Siderno – comune in provincia di Reggio Calabria -, era stata organizzata la proiezione (con dibattito finale) di «Sulla mia pelle», il film sulla storia degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi. La titolare della libreria ha raccontato a La Stampa che, prima dell’inizio dell’evento, mentre nella saletta attigua dedicata i partecipanti avevano già preso posto, due carabinieri si sono rivolti a lei chiedendo una lista dei partecipanti.
Nessuna intimidazione, ma una richiesta fatta in un contesto – e in un momento storico – che può portare a diverse interpretazioni, soprattutto dopo la riapertura del processo sulla morte di Stefano Cucchi e del secondo filone d’inchiesta sui verbali modificati da alcuni carabinieri. «Sono entrati nella mia libreria due carabinieri – racconta a La Stampa Roberta Strangio, 40enne titolare della libreria di Siderno -, si sono avvicinati alla cassa e mi hanno chiesto la lista dei partecipanti alla proiezione del film».
La lista dei partecipanti alla proiezione del film su Cucchi
La donna, spiazzata da quella richiesta, ha risposto loro che non esisteva alcun elenco con i nomi di chi stava assistendo e partecipando a quella serata di cineforum sul film «Sulla mia pelle». I due carabinieri, allora, hanno salutato la donna rimanendo, però, nei paraggi e facendo, di tanto in tanto, ritorno nella libreria chiedendo alla titolare quanto mancasse alla fine della proiezione, all’inizio del dibattito e se fosse in programma anche un intervento di Ilaria Cucchi.
La versione dell’Arma dei Carabinieri
I partecipanti all’evento erano poco più di cento e, alla fine della proiezione, è stato dato via al dibattito moderato dalla giornalista Maria Teresa D’Agostino e con l’intervento – via Skype – di Irene Testa della Onlus «Stefano Cucchi». I due carabinieri si sono allontanati dalla libreria solo al termine dell’evento. La Stampa riporta anche le dichiarazioni del colonnello dell’Arma Gabriele De Pascalis, comandante del Gruppo di Locri, che ha escluso la volontà di schedare i partecipanti: «Erano lì per attività di routine. I due carabinieri volevano solamente sapere se erano previsti interventi di rappresentanti delle istituzioni, in un’ottica di pubblica sicurezza».
(foto di copertina: locandina film «Sulla mia pelle»)