Bassa adesione all’indagine sierologica, la Croce Rossa: «Non siamo stalker, è importante che diciate sì»

L’avevano annunciato e ieri le telefonate ai 150 mila italiani selezionati a campione sono cominciate. Il primo problema da affrontare è già emerso: la scarsa adesione al progetto da parte degli italiani. Talmente tanto che oggi Roberto Speranza ha dichiarato a Sky che «E’ necessario e fondamentale che le persone che verranno contattate dalla Croce Rossa per i test sierologici rispondano positivamente alla chiamata. La chiamata potrà arrivare anche al cellulare. Avere questi risultati consentirà ai nostri scienziati di avere un’arma i più di conoscenza dell’epidemia nel nostro Paese».

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«Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Croce Rossa Italiana»

L’appello arriva direttamente dal presidente della CRI, Francesco Rocca, che informa gli italiani: «Non è uno stalker, non è una truffa telefonica, ma è un servizio che potete rendere al vostro Paese attraverso un piccolo prelievo venoso. La chiamata potrà arrivare anche al cellulare». Delle 7.300 chiamate effettuate ieri dalla Croce Rossa per contattare i cittadini, solo il 25% del campione ha risposto sì immediatamente. Oltre il 60% del totale, invece, ha domandato di essere ricontattato per motivi vari e il 15% si è definito propenso ma ancora in fase di valutazione di questa possibilità. Questa analisi congiunta di Istat e ministero della Salute, sottolinea Speranza, «ci permetterà di capire esattamente cosa è successo nel Paese sulla diffusione del nuovo coronavirus. Conoscere l’epidemia è un modo importante per affrontarla meglio e per vincerla».

Come funziona l’analisi sulla sieroprevalenza

 

Il campione è stato individuato sulla base del genere per poi essere suddiviso in base a età, regione e attività lavorativa. Gli operatori della Croce Rossa saranno impegnati su tutto il territorio a domicilio o in ambulatorio, in base a quanto stabilito dalla regione. Lo scopo dell’indagine è stimare quante persone hanno sviluppato anticorpi al Sars-Cov-2, così da dare indicazioni più precise sulla diffusione del virus nel nostro territorio. In tutto saranno 190 mila i cittadini italiani contattati per garantire di raggiungere la cifra di 150 mila persone da testare prevista. La partecipazione non è obbligatoria, ovviamente, ma l’Istat sottolinea come ci si auspichi – giustamente – un’ampia risposta. Questa indagine permetterà di avere anche cifre più precise su quanti siano gli asintomatici.

 

 

(Immagine copertina: frame del video di Speranza in visita alla Croce Rossa durante le chiamate)

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