Quindi Cristiano Ronaldo dice che «un signore in Italia» (ovvero Spadafora) ha detto una bugia sul protocollo

Durante una diretta Instagram, l'attaccante della Juventus ha smentito le parole del ministro dello Sport

16/10/2020 di Redazione

Oggi abbiamo assistito a un altro capitolo di questa surreale storia di epidemie e di protocolli che, in realtà, dovrebbero servire a contenerle. Il calciatore della Juventus Cristiano Ronaldo, ovvero l’atleta che – con la positività di due compagni di squadra – ha risposto lo stesso alla convocazione della nazionale portoghese ed è tornato dal ritiro della stessa nazionale positivo al coronavirus, portando avanti l’isolamento a Torino, ha affermato che il ministro dello Sport in Italia ha detto una bugia.

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Cristiano Ronaldo contro Spadafora nella sua diretta Instagram

Il ministro dello Sport, ovvero colui che – nell’emergenza coronavirus – ha invitato le varie federazioni a dotarsi di regolamenti che potessero permettere il corretto svolgimento delle attività nel rispetto del quadro normativo generale predisposto dall’esecutivo e dal parlamento. Ma Cristiano Ronaldo, invece, sostiene che questo stesso ministro – stiamo parlando di Vincenzo Spadafora, ma lui non lo nomina mai – ha mentito sulla sua particolare situazione.

Cristiano Ronaldo risponde alle accuse di Spadafora: «Un signore ha detto una bugia»

Spadafora aveva detto che Cristiano Ronaldo avrebbe infranto il protocollo: non al momento del rientro in Italia da positivo (c’è un passaggio nel sistema creato dalle federazioni che lo consente), ma al momento della sua partenza per il Portogallo. Secondo Spadafora, Ronaldo avrebbe ‘bucato’ la bolla che la Juventus aveva creato intorno a sé in presenza di due tesserati positivi.

Le parole dell’attaccante, nel corso di una diretta Instagram, sono fortissime: «In Italia – dice – c’è un signore che dice che non ho rispettato il protocollo, ma in realtà è una bugia. Ho fatto tutto nel rispetto delle regole, d’accordo con la nazionale portoghese e con la Juventus». Non un ministro, ma un signore. È un momento, in pratica, in cui qualsiasi equilibrio sembra essere sovvertito.

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