Crisanti attacca la Cina: “Fatico a credere che non sapesse degli asintomatici”

Il professore di Microbiologia dell'Università di Padova, ospite di Piazza Pulita, ribadisce anche l'importanza delle mascherine per abbassare la pericolosità del Covid

25/09/2020 di Redazione

“Faccio fatica a credere che i cinesi non se ne siano resi conti”. Così il professor Andrea Crisanti sul Covid nella trasmissione Piazza Pulita di La7. Per Crisanti infatti, che durante il lockdown era diventato lo specialista di fiducia del governatore del Veneto, Luca Zaia, aiutando a far calare velocemente i numeri nella regione, è difficile credere che il governo cinese non fosse consapevole della pericolosità degli asintomatici visto il lungo periodo nel quale ha affrontato il virus prima che questo si diffondesse in tutto il mondo.

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Crisanti sul Covid e le responsabilità della Cina

Parlando nel programma condotto da Corrado Formigli, Crisanti sul Covid non ha chiuso la porta alle teorie che vogliono il virus essere sfuggito, magari per sbaglio, da un laboratorio cinese aggiungendo però che non essendo in ogni caso un fatto dimostrabile “è inutile parlarne”. Altro discorso quello della pericolosità degli asintomatici. Su quella infatti Crisanti non le manda a dire a Pechino, lamentando che “i cinesi avrebbero potuto dirci qualcosa prima sulla presenza degli asintomatici”. “In Italia ce ne siamo accorti quattro giorni dopo, faccio fatica a credere che i cinesi non se ne siano resi conto” il ragionamento del professore, secondo il quale “se avessimo saputo che c’erano gli asintomatici avremmo reagito in maniera diversa con la Cina e saremmo stati più attenti”.

Crisanti sul Covid ribadisce l’importanza delle mascherine

Crisanti sul Covid ammette anche che “l’aumento dei casi era prevedibile”. Secondo il professore di Padova infatti “era chiaro” che il virus sarebbe ritornato ma è importante che riconoscere che l’Italia non è nelle stesse condizioni di Paesi come Francia e Regno Unito perché “abbiamo rimosso le misure di distanziamento sociale e isolamento in maniera graduale”. E proprio i risultato dell’approccio italiano dimostrano, secondo Crisanti, che “è importante che tutti aderiscano ai comportamenti che impediscono la trasmissione del virus” pur nella consapevolezza che ci saranno sempre dei casi e che possono esserci mancanze ed errori. La differenza fondamentale tra l’Italia e gli altri Paesi europei però, spiega Crisanti, è “come stiamo trattando i casi che si manifestano”, ovvero tracciando i contatti di ogni infetto. E se il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, spiega che dobbiamo aspettarci comunque un aumento dei casi nelle prossime settimane, Crisanti sul Covid spiega che a fare la differenza sarà l’uso della mascherina, che “abbassa tantissimo la carica virale”, ovvero la “quantità di virus che una persona infetta trasmette a una non infetta”. “Più si abbassa la carica virale e meno è grave la malattia” spiega il professore dell’Università di Padova, ribadendo nuovamente “l’importanza fondamentale” delle mascherine sia per “diminuire la trasmissione che la gravità della malattia”.

 

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