Crisanti spiega che ci sono state anche altre decisioni politiche, come quella sul distanziamento di un metro

Il Cts aveva proposto la distanza di due metri al chiuso

07/08/2020 di Gianmichele Laino

Il professore Andrea Crisanti, ospite della trasmissione In Onda del 6 agosto, ha raccontato che ci sono state in passato anche altre decisioni politiche dell’esecutivo in contrasto con le indicazioni del comitato tecnico-scientifico. La precisazione si è resa necessaria nel momento in cui, dopo la pubblicazione dei verbali delle sedute del team di esperti che ha aiutato il governo a gestire l’emergenza, è scoppiata la polemica perché nell’ultimo verbale prima del lockdown totale imposto da Giuseppe Conte, il comitato non aveva fatto cenno a questa misura.

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Crisanti spiega che quella sul lockdown non fu la sola decisione politica del governo

Crisanti sottolinea che ci sono state delle scelte politiche che hanno accompagnato quelle tecniche e che un esempio di queste ultime è rappresentato non soltanto dal lockdown, ma anche dal distanziamento che era stato stabilito all’interno dei locali pubblici al momento della riapertura delle attività dopo il 4 maggio.

«Non esistono dati sperimentali di infettività a varie distanze – ha detto Crisanti nel corso della trasmissione con Luca Telese e David Parenzo -. Quello che si sa è che queste macro-goccioline si trasmettono fino a due metri di distanza. E infatti la proposta iniziale di distanziamento nei locali chiusi era di circa 2 metri. Dopo un furioso dibattito, si è poi arrivato a un metro di distanza. E questa, di per sé, è una decisione politica».

Le differenze e le sfumature tra il governo e il comitato tecnico-scientifico

Insomma, si evince ancora una volta di più che le indicazioni del comitato tecnico-scientifico sono state successivamente mediate anche da opportunità di carattere politico che prendessero in considerazione anche altri aspetti, come – ad esempio – gli aspetti economici legati alla riapertura dei ristoranti: per molte attività sarebbe stato impossibile riaprire con il numero di coperti assicurato da una distanza di due metri. Per questo motivo, per rendere più digeribile il distanziamento, l’esecutivo emanò la disposizione del distanziamento a un metro. Un esempio di scala minore, ma che fa ben capire quali siano stati i rapporti tra governo e comitato tecnico-scientifico nei difficili mesi del lockdown e in quelli immediatamente successivi.

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