Emergenza Covid, l’allerta del professor Crisanti: “Siamo di nuovo al punto di partenza”

Ospite di PiazzaPulita, il professore dell'università di Padova invoca "misure restrittive e distanziamento sociale"

23/10/2020 di Redazione

Nuovo intervento del professor Andrea Crisanti a PiazzaPulita. Nel programma di La7 condotto da Corrado Formigli, il professore dell’università di Padova e dell’Imperial College di Londra ha fatto il punto dell’emergenza Covid in Italia spiegando che, secondo lui, “siamo di nuovo al punto di partenza”.

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Crisanti a PiazzaPulita lancia l’allarme sulla situazione italiana

Il professor Crisanti a PiazzaPulita ha spiegato che, secondo lui, “il sistema di tracciamento italiano si è già sbriciolato più di una settimana fa” e che “per riprendere il controllo del contagio le uniche armi che abbiamo sono misure restrittive e di distanziamento sociale”. Parole dure, che aprono a uno scenario che molti esperti da settimane continuano a ripetere mentre i dati peggiorano giorno dopo giorno. Per Crisanti a PiazzaPulita adesso “siamo al punto di rottura” e il motivo di questo boom esponenziale dei nuovi positivi è che “i casi sono aumentati in maniera significativa dopo che abbiamo raggiunto quota duemila” e “a quel punto non c’è stato più controllo”. “Mesi fa, avevo suggerito di creare un sistema di sorveglianza in grado di fare 400mila tamponi al giorno in modo da rompere le catene di contagio e controllarle” ha ricordato il professore romano, secondo il quale il sistema di sorveglianza dovrebbe interfacciarsi con la app Immuni e “creare una logistica per far accedere la popolazione ai tamponi”.

Crisanti a PiazzaPulita su Immuni e il rapporto con Zaia

Proprio a proposito di Immuni, il professor Crisanti a PiazzaPulita ha sottolineato come la app abbia “una soglia oltre la quale non funziona più in maniera ottimale” e con 16mila casi al giorno ci sono “centinaia di migliaia di segnalazioni”. L’esperto ha risposto anche alle domande sul suo controverso rapporto con il governatore del Veneto, Luca Zaia, col quale dopo un’iniziale collaborazione “siamo andati su strade e interpretazioni diverse sulle misure da prendere”. E dopo aver sgombrato ogni dubbio sul fatto che “gli asintomatici trasmettono” il virus, bocciando le teorie apparse sui social a firma, tra gli altri, dell’ex grillino Davide Barillari, Crisanti ha frenato anche sui tempi per l’arrivo di un vaccino. “In condizioni normali servono circa 5 anni – ha spiegato Crisanti – Lo sforzo senza precedenti a cui stiamo assistendo fa sperare che il processo sia più rapido”.

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