Ma come va spiegato a Crimi che il Mes per la sanità è davvero senza condizioni?

Il capo politico del Movimento 5 Stelle ha ancora dei dubbi. «Non c’è prova che sia senza condizioni», insiste Crimi, sottolineando che il solo strumento utile sarebbe il Recovery Fund: «Se passa, probabilmente del Mes non abbiamo bisogno». Il Mes, quindi, continua ad essere motivo di discordia all’interno della maggioranza. Il PD vuole sfruttarlo, i 5 Stelle non si fidano e sposano così la medesima posizione della Lega. Il viceministro dell’Interno ha parlato di una bozza del Mes che non dà certezza dell’assenza di condizionalità nonostante sia stato garantito un intervento dell’UE limitato al controllo sull’utilizzo del denaro.

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«Ancora nessuno ci ha dimostrato che sia senza condizionalità»

«Ci riconfronteremo quando avremo il documento approvato, lì ci sarà un dibattito pubblico», ha dichiarato Crimi a Radio Capital, ospite del programma Circo Massimo. Mentre i 5 Stelle insistono sul Recovery Fund, Toti, Italia Viva e le Regioni stanno cominciando ad esercitare una forte pressione sul governo affinché l’Italia dica sì al Mes. In prima linea la Liguria di Toti, appunto, che sarà la prima regione a pronunciarsi in merito tra quindici giorni grazie al voto del consiglio regionale.

Per Italia Viva sono le regioni a dover decidere del Mes

Ieri il partito di Renzi ha depositato una mozione: «Porteremo il consiglio a votare un documento che impegni il presidente e la giunta ad assumere una posizione favorevole all’opportunità che l’Italia ha di accedere al Mes, se verrà confermata l’erogazione senza alcuna condizione, e chiediamo che lo faccia prima che si pronunci il Parlamento», ha spiegato Valter Ferrando. Secondo il consigliere ligure «si tratta di un’occasione che non possiamo perdere e che le Regioni devono rivendicare, visto che saranno le beneficiarie del riparto». Il consigliere di Italia Viva ha sottolineato come, dato che i soldi per la sanità verrebbero amministrati a livello regionale, sia giusto che a decidere del Mes siano le regioni: «La durata del prestito è decennale, il tasso di interesse dello 0,1%, simbolico. Prima che il Parlamento, a giugno, voti se accettare il Mes dall’Europa, poiché le competenze sanitarie sono in gran parte in capo alle Regioni, è inaccettabile che i consigli regionali non si pronuncino».

Liguria e Mes, 1 miliardo per migliorare la sanità

«Una cifra cruciale per la nostra Regione, con cui non solo potrebbero essere disposti interventi urgenti, ma avremmo modo di riprogrammare tutta l’organizzazione della sanità pubblica, dagli ospedali, al rinnovamento dei macchinari al personale. Con quei denari potremmo sostenere il turn over di medici, infermieri, Oss, tecnici di cui abbiamo appena toccato con mano la gravissima carenza». Aggiunge che «In Liguria potremmo finalmente programmare interventi nei nostri ospedali, che sono vecchi, come il Pronto soccorso del San Martino o parti del Santa Corona. E potremmo organizzare un sistema cuscinetto, necessario, che mantenga i posti Covid a lungo, potremo con quei soldi completare ospedali come il Felettino e realizzare, pubblici, quello di Erzelli e quello di Arma di Taggia». E ancora: migliorie per Case della Salute, per la rete territoriale, per il sistema dei medici di famiglia, per le assunzioni.

 

 

(Immagine copertina da Pixabay)

 

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